Presenta:

 

 L’Opera Vivente

Una favola mistica

Di: Angelo Luciani

 

Puoi comprarlo direttamente nel sito dell'editrice Bastogi di Foggia: http://www.bastogi.it/

Questo il link diretto alla scheda ordine: http://www.bastogi.it/cedola.html

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L’opera è stata concepita e scritta nel 2002, mentre è stata pubblicata, dall’editore Bastogi di Foggia nel mese di novembre 2004, in distribuzione dai primi mesi del 2005.

Ne avete la presentazione dell’autore e l’introduzione del retro copertina nella rubrica: I Libri dell’Angelo/l’Opera Vivente, mentre qui vi presenteremo quello che non troverete nelle presentazioni e nel testo stesso.

 

Iniziamo dalla costruzione “esoterica” e “pitagorica” della struttura del romanzo, che è ordinata tenendo conto della geometria piramidale, un triangolo con la punta rivolta verso l’alto, dove si accede dalla “acuminata” sommità, per addentrarsi e discendere, come nel mistero dell’anima e dell’inconscio, verso i piani interiori e via via, sempre più complessi ed ampi.

La metafora è quella dell’iceberg, con una piccola punta emersa e con il grosso della struttura sommerso dalle acque. Un po’, infatti, come la nostra personalità, con un piccolo Io cosciente che spicca oltre la superficie del profondo, mentre l’infinità dell’anima e l’immensità dell’inconscio, si trovano sotto la superficie delle cose osservabili e coscienti. Un viaggio, quindi, a ritroso dalla superficie alle profondità dell’Essere ed alle radici della Creazione e del Sé, dove il viaggiatore pellegrino, o “l’entronauta” si accorge e prende coscienza, che oltre il ghiaccio della struttura, lo stato solido dell’acqua, non vi è che l’acqua stessa nel suo stato liquido e gassoso, contenitore della struttura fatta della sua stessa essenza, cosi come troveremo l’inconscio personale e poi quello collettivo, oltre ed al di là della struttura della nostra “solida”, ghiacciata e rigida personalità… non siamo altro che energia solidificata e fissa nella forma, immersi in un’energia più liquida, che possiamo chiamare mente o psiche, ed un’energia allo stato gassoso che possiamo chiamare dimensione spirituale…

La punta del triangolo geometrico o del metaforico iceberg, è rappresentata dal primo capitolo, che ha un solo paragrafo, per proseguire con il secondo, che ha due paragrafi, il terzo tre, fino alla profondità della base, il settimo capitolo, con sette paragrafi:

 

 

1

1      2

1      2      3

1      2      3      4

1      2       3      4      5

1      2      3      4      5      6

1      2      3      4      5      6      7

 

 

Possiamo così osservare che il lato destro del triangolo riporta la numerazione progressiva da uno a sette, mentre quello sinistro ripete l’uno da cima a fondo.

Il messaggio intrinseco è quello del molteplice che nasce e si sviluppa sempre dalla radice unica uno, unità che si scompone nel molteplice fino al numero mistico sette, che invece riassume l’unità, essendo l’unico numero che compare una volta sola, mentre gli altri digradano verso il sette: abbiamo 7 uno, 6 due, 5 tre, 4 quattro (4 volte quattro rappresenta il quadrato, la base materiale), 2 sei ed un  solo sette.

Anche la struttura narrativa ed il portato filosofico, culturale ed esoterico del romanzo, si avviluppano e si sviluppano in un percorso e secondo una trama che rispetta questa struttura geometrico - esoterica, dall’alto al basso, dalla cima alla base, dall’uno al molteplice, dallo spirituale (1) all’esoterico (7), dalla superficie alla profondità.

Infatti si parte dai primi capitoli, a carattere prevalentemente poetico e narrativo, per passare poi, con la “metamorfosi” del terzo capitolo, ad una parte più analitica e di individuazione e liberazione psicologica. Segue poi una parte dove viene definito il contesto storico e culturale, mentre nell’ultimo, settimo ed esteso capitolo, viene sviluppata la parte più propriamente esoterica, senza lasciare da parte la trama romanzesca e le vicende finali, avvincenti e rocambolesche, della storia. Addirittura anche le citazioni all’inizio di ogni capitolo non sono casuali, si inizia con la poesia di Paulo Coelho, per passare all’esistenzialismo di Hermann Hesse e giungere poi a veri e propri stralci dei vangeli gnostici.

 Per arrivare alla parte esoterica e culturale, come in un vero e necessario percorso e processo di liberazione emotiva, crescita spirituale e metamorfosi evolutiva, l’autore ci fa passare attraverso le tappe del protagonista e del suo viaggio iniziatico, un protagonista che giunto a quaranta anni, nel mezzo del cammin della sua vita, si trova, volente o nolente, a fare i conti con se stesso e la sua esistenza, oltre che a “revisionare” e cambiare la veste terrena della sua personalità. In parte autobiografico, il romanzo (scritto nel quarantesimo anno di età dell’autore), ripercorre le tappe che l’autore stesso ha tracciato ed attraversato, per giungere a se stesso e prendere finalmente in mano le redini della sua esistenza.

Quindi, la voce narrante non è altro che la coscienza stessa dell’autore, uno specchio psichico ed interiore dove si riflettono tutti i fatti ed i fenomeni narrati che, liberata da vecchie, pesanti ed obsolete vesti, percorre il suo personale processo di identificazione ed individuazione… processo appunto, di presa coscienza e di crescita interiore, mentre il messaggio per il lettore è quello che non si può accedere ad una pura spiritualità ed alle pratiche ed ai segreti dell’esoterismo, se prima non si è svolto un tale lavoro su se stessi.

La parte più propriamente esoterica invece, riflette l’incontro dell’autore con le discipline esoteriche e le Tradizioni segrete che ne custodiscono i tesori interiori ed esteriori, Tradizioni con radici antichissime, segrete e tramandate direttamente da maestro ad allievo, simili nell’essenza profonda a tutte le più “veraci” Tradizioni esoteriche del pianeta, ma più affini alla nostra cultura, al nostro “bagaglio” occidentale, al nostro “softwere” interiore ed alla nostra coscienza ed immaginario collettivo.

L’asse portante del romanzo è centrato sulla rivalutazione del primordiale cristianesimo gnostico e sul, relativamente recente, ritrovamento degli scritti gnostici ed apocrifi in medio Oriente.

Il portato gnostico in sé, è invece centrato sulla figura, storica e leggendaria, del padre dello gnosticismo: Simone il samaritano (nativo di Gitton, nell’antica Samaria), detto anche Simon Mago, personaggio denigrato ed occultato dalla Chiesa Cattolica, ma rispettato ed “adottato” dall’esoterismo gnostico occidentale, che sarebbe giunto dal medio Oriente a Roma, nel primo secolo dopo Cristo, per una missione di predicazione, insegnamento ed iniziazione, e dove avrebbe finito i suoi giorni, sicuramente trucidato dall’imperatore romano Nerone (che in un primo tempo lo avrebbe addirittura accettato ed appoggiato).

Sullo sfondo di questa storia vi è l’enigmatica e misteriosa leggenda dell’Opera Vivente, una conoscenza segreta scritta in pedra et in pectora, nella pietra e nel cuore del popolo degli spirituali, (nella pietra perché rappresenta l’immagine simbolica della Pietra Filosofale, del Sé e della forza della Tradizione esoterica, della sua resistenza nel tempo e nello spazio. Nel cuore perché è iscritta nell’inconscio collettivo dell’uomo, nel suo corredo genetico ed archetipo).

 La trama si svolge in un piccolo villaggio adagiato sulle sponde di uno splendido lago e dominato da una misteriosa rupe basaltica che conserva le vestigia e le rovine di un passato poco chiaro, almeno per la storiografia ufficiale, nelle campagne a nord di Roma.

Il personaggio principale si chiama Teo Sofola (o Dositeo, come si scoprirà nel finale, lo stesso nome del Dositeo gnostico, iniziato e forse fratello del più famoso Simone, discepoli diretti del grande Giovanni il Battista), dove, spostando lo spazio tra nome e cognome alle ultime due lettere (che rappresentano le iniziali dell’autore) si intralegge: teosofo la, e quindi teosofo Luciani Angelo.

La parte femminile ed intellettuale del romanzo è incentrata invece, sul personaggio di Elena Pagella, vecchia amica (ed amorosa) di Teo, antropologa culturale, archeologa e ricercatrice universitaria, alla quale spetta la parte di divulgatrice storica ed archeologica, oltre a quella di traduttrice di misteriosi manoscritti ritrovati da Teo e Max, un amico di ricerca di Teo.

L’Elena del romanzo, non è altro che un omaggio ed un tributo dell’autore alla famosa Eleine Pagels, l’antropologa americana che è stata tra i primi e più eminenti studiosi, traduttori e “decodificatori” degli importantissimi ed illuminanti scritti gnostici ed apocrifi ritrovati a Nag Hammadi, nell’alto Egitto (vedi nostra: esoterica).

 Potete trovare ampi stralci dell'Opera Vivente disseminati in questo sito; in particolare nelle pagine:

 esoterica/apocrifi

Gnosi Gnosticismo

OperArepo

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