GNOSI E GNOSTICISMO
GLI GNOSTICI E LA RIVELAZIONE DEL MISTERO DIVINO
La Gnosi (dal greco Gnosis, "conoscenza") si presenta come la conoscenza assoluta, capace, trasformando radicalmente l'anima umana, di farla ascendere dalla terra alla Luce eterna.
In margine a quasi tutte le religioni, e perfino nell'illuminismo (anche se in forma degradata) e nell'occultismo contemporanei, si sono sviluppate delle gnosi. La Gnosi, storicamente attestata e di cui ora parleremo, è comunque quella legata agli albori del cristianesimo, di cui si possono trovare gli antecedenti nelle speculazioni mistiche ebraiche, che daranno in seguito vita alla Cabala, e presso gli Esseni. Anche l'Islam ha dato vita ad una gnosi, rappresentata dal pensiero sciita e dal Sufismo.
Sia nel giudaismo che nell'Islam e nel cristianesimo queste dottrine, che svilupparono una mistica molto profonda, furono nondimeno considerate con sospetto.
La Gnosi, sia che dipenda dall'una o dall'altra religione, trova le sue radici soprattutto in una certa mentalità, in un certo temperamento psicologico. Per lo gnostico l'anima è imprigionata nel corpo: egli dunque concepisce un universo dominato da due potenze in lotta tra di loro. Come lo spirito si oppone alla materia, anche la Luce combatte le tenebre, il Bene è in lotta con il Male, la vita con la morte, la conoscenza si oppone all'ignoranza e questa è la causa ultima della infelicità dell'uomo.
Dalla Gnosi, che come abbiamo visto costituisce un fenomeno quasi universale, si distingue lo Gnosticismo, cioè quell'insieme di sette di origine cristiana, considerate eretiche già dalla Chiesa nascente. Le Epistole di S.Paolo contengono accenni di queste sette, che ebbero una grande diffusione tra i secoli I e IV.
Poichè i testi gnostici, però, sono stati sistematicamente distrutti, noi non li conosciamo se non attraverso gli attacchi degli avversari, i Padri della Chiesa.
Per fortuna la scoperta, avvenuta nel 1945 a Nag-Hammadi nell'Alto Egitto, di importanti scritti gnostici ha gettato sulle loro dottrine una nuova e più equa luce. La biblioteca ritrovata conteneva un certo numero di Vangeli e di Apocalissi "Apocrifi", tra i quali importanti sono il Vangelo di Tommaso, raccolta preziosa dei detti di Gesù, probabilmente di origine giudeo-cristiana, e gli Atti di Tommaso, in cui viene riassunto, in forma poetica, il grande mito della redensione dell'anima.
Uno dei primi maestri gnostici sarebbe stato Simone il Mago, originario della Samaria, di cui parlano gli atti degli apostoli. Il suo discepolo Menandro pare sia stato il maestro di Saturnino, che insegnava ad Antiochia all'inizio del II secolo, e di Basilide, che professava ad Alessandria uno gnosticismo molto caratteristico con il quale dava una sua interpretazione, estremamente complessa, della redensione. Per Basilide esistono tre mondi gerarchicamente sovrapposti. Nel primo risiede la divinità suprema, il Dio unico, di cui nulla si può dire: "Non era alcunchè, non materia, nè essenza ma nemmeno non-essenza; non era semplice nè composto, non intelligibile nè inintelligibile, non sensibile nè insensibile..." (Basilide). Colui che "Non è nominato se non col silenzio, non è adorato, se non per mezzo del silenzio". Ma in Dio sono comunque contenuti tutti I germi del divenire. Il secondo modo, o mondo intermediario, è formato di trecentosessantacinque cieli, ciscuno dei quali è dominato da un "Arconte" e popolato di "Eoni". Il terzo mondo è quello nel quale viviamo. L'Arconte del primo dei cieli del mondo intermediario, che ha creato il mondo sublunare, altri non è che Yahweh.
Molti Salvatori-Figli di Dio, sono scesi a redimere l'intero universo; l'ultimo, il Salvatore del nostro mondo, si è incarnato in Gesù.
In Egitto, nella stessa epoca in cui visse Basilide, Carpocrate, spingeva la certezza nelle reincarnazioni fino alla conseguenza estrema: la necessità di compiere tutti gli atti più immorali che ogni anima deve commettere prima di essere salvata. Verso la metà del II secolo, Valentino, nato in Alto Egitto, dove crebbe alla scuola non solo dei neo-platonici, ma anche dei sacerdoti dell'antica religione egiziana, fondò a Roma una scuola che ebbe vasto influsso in tutto l'Impero, grazie alla sua personalità di fine metafisico e moralista cristiano.
Nel 144 della nostra era, poi, fu scomunicato Marcione, anche lui venuto a Roma, che proponeva una versione del Nuovo testamento espurgata di ogni intrusione del giudaismo.
Fra le altre sette conosciamo quella degli Ofiti, che veneravano il Serpente della Genesi, come avversarsario del cattivo Demiurgo. Ma se lo gnosticismo ebbe il suo periodo d'oro nel II secolo, in quello successivo continuò tuttavia ad estendersi: ad esempio Manete (o Mani) apparteneva a una setta gnostica di Babilonia prima di creare il Manicheismo, movimento che da lui prese il nome. Il cristianesimo, diventato Impero cristiano, cacciò le scuole gnostiche oltre I confini, ma esse erano già in declino e, per lo meno in occidente, ben presto sparirono.
LE DOTTRINE GNOSTICHE
Se l'insegnamento gnostico si diversifica molto, secondo I vari maestri e le relative scuole, tuttavia ha tenuto sempre fede a un principio comune per cui si ribadisce da tutti la credenza nella creazione del mondo e della materia ad opera di un Dio cattivo, il Demiurgo, che poi è Geova, il Dio dell'Antico Testamento. Geova si frappone tra il vero Dio trascendente e le anime da lui uscite, ma che si sono incarnate nei corpi, opera del Demiurgo. Solo i "Pneumatici", cioè quegli uomini nei quali il 'Pneuma', il 'Soffio divino', lo Spirito, è ridivenuto vivo, possono liberarsene, perchè hanno una giusta cognizione del loro stato. E' per loro, per riportarli alla loro origine luminosa, che il Dio supremo ha inviato un Salvatore, il Cristo, incaricato di rivelare la Gnosi.
Se lo gnosticismo è stato alla fine respinto sia dai filosofi tradizionali che dalla Chiesa, ciò è dovuto non solo agli eccessi di immoralità ai quali talora avrebbe dato luogo, ma soprattutto al principio dell'irresponsabilità dell'uomo, che affermava nel fare del Demiurgo il solo autore del Male. Inoltre la Chiesa non poteva ammettere l'esistenza di due distinte divinità, una delle quali, la malvagia, fosse identificata con Geova.
(Da: I Maestri spirituali di Jacques Brosse, Gremese Editore, Roma 1991)
Gnosi e Gnosticismo
(Dall’Opera Vivente, saggio romanzato di Angelo Luciani ed.Bastogi, Foggia 2004)
...Fu
così che il maestro e la sua dottrina spirituale furono perseguitati prima dai
romani e poi dalla nascente chiesa cattolica romana. Dopo il concilio di Nicea
e l’editto di Costantino nel IV secolo d.C. - nell’anno 325 d.C. per la
precisione - dopo cioè che il cristianesimo romano venne ufficializzato,
introdotto nei culti istituzionalizzati e investito di potere temporale, venne
spazzata via la “dottrina dell’Opera Vivente” dalla storia con la stessa,
esasperata violenza, che aveva avidamente appreso dai romani dopo averne fatto
diretta esperienza.
Evidentemente
incuteva troppo terrore nelle menti non pronte e negli animi consumati
dall’avidità di potere e di controllo sulle masse, una dottrina che affermava
la possibilità di conoscere Dio non come entità remota e distaccata, ma come
forza presente e viva in ciascun essere umano; forza che pericolosamente
liberava, risvegliava e maturava l’uomo, che di conseguenza non aveva più
bisogno di un potere centrale da cui dipendere e da cui essere protetto ... Da
qui la scomunica e le persecuzioni.
Il
cristianesimo, o protocristianesimo che fino ad allora era stato uno sfumato e
multicolore movimento religioso e rivoluzionario, si spogliò del mito, della
leggenda e della magia per divenire - manipolato, artefatto e censurato nei
suoi voli mistici e profetici - una religione di stato, chiusa, dogmatica,
gerarchica e severa alla stregua di un’istituzione militare e bellica.
L’accadimento
più scandaloso fu che la nascente chiesa romana si impadronì dell’intera
cultura cristiana, facendo venire alla luce gli scritti e le dottrine che più
erano comodi alla loro teologia di persuasione e per il rafforzamento del
proprio potere. Lavorando di propaganda, censura e fittizia rielaborazione,
nonché di violenza e sopruso, misero a tacere l’intero patrimonio mistico e gnostico
che rappresentava l’anima più profonda dei primi cristiani.
Le
innumerevoli sette, confraternite e organizzazioni cristiane, del quale la
chiesa di Roma non era che una delle tante, restarono sepolte sotto le macerie
del fondamentalismo, dell’arroganza, della presunzione, della calunnia e della
scomunica da parte dell’unico ramo del cristianesimo (forse anche quello più
terreno e superficiale), che riuscì ad emergere alla luce del sole e ad essere
accettato dalla superba e aggressiva Roma e dal mondo latino.
Ancora
oggi, a differenza delle maggiori religioni e movimenti spirituali, il
Cattolicesimo Vaticano pretende di detenere l’unica via di salvezza spirituale
e di essere il solo detentore e rappresentante del vero Dio e della sua
rivelazione.
Il
cristianesimo gnostico non uscì mai dalle catacombe, e continuò ad essere una
corrente sotterranea, esoterica, iniziatica e criptica; perseguitata da chi
prima condivideva con esso le catacombe e il culto, i martirii e le
persecuzioni, in un’unica figura archetipa del Cristo, per una vera chiesa
cattolica, cioè universale.
L’impero
romano stava crollando, raccogliendo i frutti della propria barbarie spirituale
ed arroganza politica; ma un altra istituzione, questa volta pseudoreligiosa
ereditò il gladio e l’ardire romani e creando una sorta di continuità di
conquista bellica con il soppiantato impero romano, si imposero nei secoli al
mondo in nome di un libro che hanno fatto conoscere con le spade e con il
sangue, con i roghi e con la violenza; un libro che voleva parlare d’amore
universale e voleva liberare l’uomo dalla paura, veniva ora imposto con l’odio
e con il terrore....
...Lo
Gnosticismo rappresenta quindi la corrente mistica ed estatica che soggiace ad
ogni religione o movimento spirituale e che ne costituisce le basi, anche se è
ristretto ad un circolo di pochi eletti o iniziati e anche se è stato sempre
oggetto di attacchi e persecuzioni da parte dell’ignoranza del volgo e dalla
superbia del potere.
Per
quanto riguarda in particolare il movimento gnostico dei cristiani delle
origini, questo fiorì quasi impetuosamente tra il I e il IV secolo d.C. con un
estensione che coprì tutto il medio oriente e il bacino del mediterraneo,
dall’Iraq all’Egitto, da Roma a Lione, assimilando idee perfino dalla lontana India
e dalle correnti magico-astrologiche dell’oriente, nonché dalla Qabbalah e
dalle filosofie ellenistiche e neoplatoniche.
Il
suo fulcro maggiore di studio e di diffusione fu la grande Alessandria d’Egitto
in quei tempi indubbia e incontrastata capitale della cultura e del sapere
esoterico, la quale mitica e monumentale biblioteca, raccolta del sapere
mondiale, fu data alle fiamme e distrutta dal nascente potere della chiesa
romana, e lo gnosticismo fu messo a tacere (storicamente e culturalmente, ma ha
continuato a vivere come corrente esoterica sotterranea), fino a che nei nostri
giorni due grandissime scoperte archeologiche avvenute quasi contemporaneamente
in luoghi diversi e lontani, hanno fatto riaffiorare in parte il sapere
gnostico dalla tomba del tempo, cambiando completamente la visuale storica e
culturale sull’avvento del cristianesimo.
Nel
...Disse di trovarsi da quelle
parti, perché era a capo di una spedizione archeologica ed antropologica, alla
ricerca di un sito storico mai ritrovato e... di un’antica
leggenda......chiamata:
“
Una leggenda che aveva più
che uno sfondo di verità, legata ad un misterioso maestro spirituale del
passato ed agli albori dei primi movimenti cristiani a Roma e dintorni...
Secondo Elena, dietro a
questa leggenda si mascherava la storia vera e ufficiale - anche se occultata
dal tempo e dal potere di avversi e loschi figuri - di un maestro gnostico del
passato, contemporaneo del Gesù storico, del quale, secondo alcune fonti era
maestro; diretto seguace e discepolo della “Cerchia Interna” secondo altre, se
non addirittura antagonista e avversario del discepolo Pietro secondo altre
ancora... in una sorta di guerra di religione tra diverse scuole e
maestranze...
“Le fonti a mio avviso più
attendibili, lo danno come allievo di Giovanni Battista e prosecutore della sua
opera...
“Questo maestro, spirito
potente e di grande cultura ma semicancellato dalla storia dal bianchetto
cattolico romano e adottato dal mito e dalla leggenda esoterici, nel primo
secolo dopo Cristo partì dalla Palestina, diretto a Roma, con un messaggio
dell’anima Divina per il mondo dell’uomo,
per una missione di fede e verità, di risveglio e di salvezza, di iniziazione
ai Misteri della Gnosi e di ascesa spirituale...
“In antichità, Egli era
presentato - persino dagli Atti degli
Apostoli, che lo denigrano alla stregua di un “concorrente sleale”- come
“Grande Maestro”, ed aveva nella Samaria - sua patria d’origine - e poi in
Roma, moltissimi seguaci fedeli ed iniziati, che lo definivano: “La potenza di Dio chiamata Grande”...
Elena e i suoi
collaboratori, avevano esplorato e sondato tutto il circondario di Roma, dove
secondo la leggenda e la storia insabbiata, doveva esserci una piramide a
gradoni o qualcosa di simile, un sito dal forte potere spirituale, luogo dove Simone il Samaritano , detto Simon Mago , ritenuto dagli studiosi il
padre degli Gnostici e del movimento
dello gnosticismo, avrebbe eretto un tempio e una scuola, una sorta di isola
spirituale con un organizzazione monacale non dissimile da quella degli antichi
Esseni...
Questo posto, secondo la
leggenda, sarebbe anche il suo mausoleo, dove venivano custodite le sue spoglia
e le sue reliquie, dopo che l’Impero Romano, con a capo il dittatore Nerone, lo
condannò a morte e lo distrusse insieme alla sua opera ed alla sua scuola
gnostica...
In un secondo tempo, dopo
che la chiesa cattolica di Roma divenne impero, intervenne tempestivamente con
ferro, con fuoco e con calunnia, per distruggere la leggenda di Simon Mago ed
insabbiare gli ultimi fuochi delle sue ‘pericolose’ tecniche di liberazione e
di ascesa spirituale... ed ecco che egli divenne, o fu trasformato, nel padre
di tutte le eresie, soprattutto di quell’eresia gnostica che il potere romano e
poi quello Vaticano hanno combattuto con tenacia e viltà...
La crociata contro di lui fu
potente e terribile, roghi di libri e di Spiriti Liberi brillavano nelle notti
italiche... in questa penisola a forma di Tau appoggiata sul mare Mediterraneo,
come un ponte tra l’Oriente e l’Occidente, come un ponte - spesso tragico - tra
nord e sud del mondo...
Fiumi di parole furono
scritte per denigrarlo, la leggenda venne contorta e storpiata... come
d’altronde fu fatto per tutti i liberatori dell’uomo ed i maestri della
Tradizione, ad iniziare dal faraone poeta Akhenaton, il primo ‘eretico’ della
storia...
Fu scritto che Simone il
mago era una sorta di stregone incantatore che non abbandonò mai le sue
pratiche teurgiche nemmeno dopo che fu battezzato da Filippo, discepolo di
Gesù; autore, fra l’altro, di un vangelo esoterico mai riconosciuto dalla
chiesa cattolica...
Ma poi egli tentò di
comprare dall’apostolo Pietro il diritto e la capacità spirituali di far
discendere lo Spirito Santo tramite l’imposizione delle mani...
Pietro lo maledì, (in quella
che sembra una prima forma di scomunica), ed allora Simone gli chiese perdono e
allontanandosi dalla chiesa di Pietro divenne l’ispiratore dell’eresia
gnostica...
Questa pseudo-leggenda, fece
tanto scalpore e si insinuò talmente in profondità nell’immaginario collettivo
delle masse, che Simon Mago regalò alla lingua italiana un nuovo termine: “Simonia”.
“Per simonia”, disse Elena,
“si intende appunto il commercio di beni intrinsecamente spirituali o di beni
temporali intimamente connessi con beni o con funzioni spirituali... E’
paradossale pensare che l’imperatore Nerone fu accusato, dalla storiografia
ufficiale, di simonia, dopo che egli stesso aveva condannato a morte l’uomo che
involontariamente aveva forgiato la parola...”.
Secondo la leggenda narrata
da Teodoro, egli ascese al cielo davanti a Nerone, a Roma... in un fulgore di
fuoco e di luce... Mentre tra gli
elementi leggendari, è anche ben nota la sfida, in Roma, tra san Pietro ed il “folle volo” di Simone...
Ma nulla si sa della sua
morte storica dalla narrazione dei “Philosophumena” di Sant’Ireneo, uno dei Padri della Chiesa, e
dagli Atti degli Apostoli ... che lo
menzionano se non altro per contraddirlo e per offuscare lo splendore della sua
luce...
Secondo Giustino, a Roma,
egli sarebbe stato adorato persino come un dio... e questo è stato convalidato
dagli storici che hanno identificato Simon Mago, con il misterioso Semoni, una divinità romana dei
giuramenti, emersa da un’iscrizione ritrovata nel 1574 nell’isola Tiberina, in
Roma, che cita: “Semoni Sancto Deo
Fidio”, che in latino significa: “Simone, santo dio della fede (o
fedeltà)”, frase ritenuta un giuramento d’iniziazione...
Ma “L’essere nascosta non impedisce alla verità di essere vera” scrive Richard Bach nelle sue Avventure di un Messia riluttante, e
quindi il centro segreto dello gnosticismo italico e capitolino, continuò ad
esistere in modo sotterraneo e occulto, dove dopo il maestro di Samaria, si
sarebbero succeduti altri vari maestri, tra cui il famoso poeta Valentino,
cresciuto spiritualmente nella mitica scuola di Alessandria d’Egitto e poi
maestro itinerante...
Fino a che, nel Medio Evo,
la chiesa romana non distrusse definitivamente tutto, il centro occulto e
spirituale della “piramide d’occidente” e della dottrina segreta dell’Opera Vivente, decimando a livello
radicale, i movimenti gnostici italici con le loro dottrine del risveglio e con
la loro temutissima pratica della Gnosi... almeno così credevano...
Elena stava cercando questo sperduto
ed antico sito - indicato dalla leggenda, nell’Alto Lazio... a nord di Roma -
cercando di ricucire
...“Questo siamo riusciti a
tradurlo!”, disse allora Max, celando un filo d’orgoglio, “anche se il senso ci
sfugge ... e poi quel Propator cosa significa?”
“E’ una lunga storia Max ...
diciamo sinteticamente che gli gnostici credevano che il Demiurgo della Bibbia,
quel Dio astuto e potente ma anche vendicativo, guerriero e spesso prepotente,
il quale avrebbe creato il mondo materiale e le percezioni sensoriali per farlo
vivere alle anime spirituali, da lui catturate ed imprigionate nel loro proprio
corpo terreno, nel proprio involucro fisico... non sia che un dio minore, una
sorta di angelo caduto, un emanazione bassa e dalla pesante vibrazione, molto
terreno se non malvagio e tiranno...
“Mentre il vero Padre
Celeste, essenza prima ed inconoscibile del creato e dell’Universo intero, il Propator
appunto... il Padre al di là del padre... talmente innominabile ed
inconoscibile, trascendente ed infinito, che loro lo chiamavano “Abisso” ...
“Ebbene questo Propator era
il vero e unico Dio, un dio, come avete letto, al di là del bene e del male, e
quindi al di là del mondo finito, dello spazio e del tempo, al di là dei
concetti e addirittura della creazione, essendo egli infatti il punto di
emanazione del Creatore e della creazione...
“Da alcune fonti e da
particolari scrittori gnostici, era anche chiamato: “Matropater”, una specie di fusione tra Padre e Madre, per
evidenziare l’unità dei sessi e degli opposti nel principio primo... mentre,
nella sua veste puramente femminile, era adorato da antiche e sconosciute sette
gnostiche, che si professavano adoratori della Madre senza Nome...”
Teo venne di nuovo fulminato
ed illuminato, mentre ricordava di avere sentito pronunciare quella parola, il Matropater dalla ninfa del lago...
“Gli gnostici”, proseguì
Elena, “Erano convinti che la loro forma di misticismo e la loro segreta
pratica spirituale ed iniziatica,
“Uno di quei passi del
Vangelo Gnostico di Filippo che vi ho tradotto dal ‘vostro’ manoscritto,
parlava proprio di questo, quando asseriva che Gesù era prima risorto e poi
morto...
“Dovete sapere che la
risurrezione, nella sua accezione primeva e originale, era un sinonimo del
termine “Risveglio” presente nelle filosofie orientali, soprattutto e
maggiormente nel buddismo...
“Risorgere significava per i
primi cristiani, rinascere a vita nuova, anche ricevere
“Non certo risorgere dalle
ceneri del proprio corpo fisico dopo la morte, come la chiesa cattolica ci ha
voluto far credere, per divenire così l’unica ancora di salvezza delle genti e
l’unica istituzione che aveva il potere, sottomettendosi ad essa, di garantire
la resurrezione del corpo dopo la morte e il giudizio finale...
“In occidente con il
cattolicesimo romano è morto definitivamente l’individuo ed è nata la massa
alienata e costretta... la cultura del boia, che con il potere del terrore, del
ricatto e della superstizione, sostituì e sottomise quella dello Spirito
Libero...”
Elena continuava a scrutare
la grotta, con i suoi misteriosi simboli ed incisioni... petroglifi, li
chiamava... e continuava instancabile a professare il proprio sapere...
“Per gli gnostici invece...”
continuò, “E’ l’anima umana, che attraverso la gnosi e soprattutto durante la
vita e non dopo la morte, si liberava delle basse vibrazioni della terra e del
regno del demiurgo, per risorgere, per elevarsi al di là delle cose tangibili e
materiali, verso la pura luce spirituale del Propator...
“Mentre l’anima comune, non
iniziata, era destinata ad una serie di ritorni e di reincarnazioni fino a
quando non si fosse purificata ed avesse ottenuto
“So che state pensando che
somiglia molto alla filosofia orientale... ma è così, lo spirito, le sue leggi
e le sue dottrine sono identici e sinergici in ogni anfratto del mondo... in
ogni profondità di ogni anima umana, a discernere da usi, costumi, culture e
ubicazione geografica... La verità è una ed inscindibile ragazzi...
“Solo la scure ed i roghi
d’occidente hanno provato a scindere le cose per ridurre la verità ad uso
personale e per trasformare
“Per quanto riguarda
Abraxas, non è soltanto un personaggio dei romanzi di Hesse... so che è
un’antichissima e sfumata divinità... ma veramente non ne so molto... dovrei
documentarmi... il fatto che si dichiara una divinità del bene e del male... al
di là del bene e del male, e quindi antecedente alla creazione del Demiurgo e
alla caduta dell’uomo - a causa appunto del frutto dell’albero della conoscenza
del bene e del male - ebbene lo stare al di là e prima di questi miti la fa
sembrare una divinità gnostica... o comunque legata alla tradizione
esoterica...
“Infatti”, continuava a
continuare Elena, “Qui dice di essere il serpente della Tau, lettera che
raffigura anche l’albero della conoscenza, quindi Abraxas potrebbe essere il
nome proprio del serpente biblico... e successivamente del magico serpente di
bronzo di Mosè...
“La mistica Tau, che in
antichità era chiamata ‘
“E anche gli Ofiti giunsero
qui dal Medio Oriente e professarono e propagarono la loro fede e la loro
cultura tra le genti italiche e romane. Anche loro avevano i propri centri, i
templi e le scuole segrete nelle campagne intorno a Roma... in una sorta di
continuità culturale con i miti, i riti e le leggende autoctone...
“Infatti in questi territori tufacei e selvaggi dell’Alto Lazio esistevano già da epoca preistorica ed etrusca, misteriose popolazioni di adoratori del serpente... la capitale della primordiale pentapoli etrusca - una lega di cinque potenti e mistiche città - si chiamava Nepet, che in etrusco significa appunto: serpente...”(L’antica Nepet o Nepa è ancora oggi identificabile con l’odierna Nepi, una cittadina della provincia di Viterbo, a nord di Roma)
“Per quanto riguarda il
fatto che questo Abraxas si qualifichi come ‘Luce della Lucerna’, non so dire
molto... è una cosa senza precedenti o fonti conosciute... Certo la metafora
della Luce come essenza o emanazione divina ci riporta al filo rosso di
continuità: Esseni - Gnostici - Sufiti, i depositari della Tradizione Esoterica
unica, segreta ed iniziatica che rappresenta la colonna vertebrale delle
religioni e delle culture spirituali dell’umanità...
“E che come la colonna vertebrale regge in piedi e dà anima al tutto, anche se è nascosta nell’intimo del corpo e non è percepibile dai sensi della visione superficiale...”
...Ad un certo punto Teo ebbe
un sussulto e un’ennesima folgorazione... poi si girò verso Elena, fino a
quando non incontrò la sua luce pura nello sguardo e chiese:
“Ti prego... parlami ancora
del Maestro... del Mago di Samaria...”.
“Bhé, Teo...”, rispose
Elena...
“Come ti ho già detto la
storiografia non riporta molte notizie su di lui... e ufficialmente non si
conoscono nessuno dei suoi probabili scritti... tranne che degli introvabili
frammenti di un’opera gnostica a lui attribuita: ‘
“Le persecuzioni, le
crociate contro gli eretici e i roghi di libri, hanno fatto il resto... sono
riusciti a spegnere la luce del maestro!...”
“O forse solo ad
occultarla...”, la interruppe Teo, “Bisognerebbe estinguere il genere umano per
impedire alla Luce Divina di manifestarsi nel cuore del vivente...”
...Teo era chiaramente
rapito da una forza mistica... la particolare luce che aveva negli occhi lo
provava fisicamente e tangibilmente...
Elena proseguì: “Posso dirti
che nella sua teosofia, Simone riconosce il principio primo del Propator
e del Madropater nel simbolismo del fuoco... un fuoco che non è
doppio ma che presenta un lato manifesto ed uno immanifesto... un fuoco che
egli stesso definisce: ‘Colui che è, è
stato e sarà’ ovvero: l’Essere
Immutabile.
“Non però il fuoco materiale
che noi conosciamo - combustione della materia - ma un principio assoluto la
cui natura è così sottile che non può essere paragonato al fuoco fisico, ma ad
un ‘grundum’ spirituale e abissale da cui emana
“Una Luce Ardente in
sintesi... che egli chiamò ‘Epinoia’,
prototipo del concetto dello Spirito Santo nella più tarda cultura...
“Anche Mosè asserì che ‘Dio è un fuoco che divora’” disse Teo, mentre ricordava
che anche la ninfa del lago, mentre sembrava in estasi, disse di chiamarsi Protennoia... Il pensiero che dimora nella
Luce, l’invisibile dentro il Tutto,
che emette una voce per mezzo del pensiero, una voce che grida in ognuno di
noi, in modo che ogni singolo essere spirituale sappia che: ‘Un seme dimora dentro’...
...La sua amica stava
inconsapevolmente parlando del segreto della sua anima da ninfa...
Elena annuì e proseguì:
“Epinoia o Protennoia, significano pensiero primevo...”, disse, appunto
leggendo Teo nel pensiero, come spesso faceva - per non dire che forse era lei,
che pensava dentro di lui... “E’
“La mitologia e la
cosmologia gnostiche parlano di un sistema di discesa di Protennoia,
l’emanazione del Padre al di là della creazione... in dimensioni progressivamente
sempre più pesanti, create e popolate da Angeli, Potenze e varie entità, fino a
quella materiale, dove vive Anthropos, l’umanità risvegliata dalla Luce Divina,
dalla Perla di Luce discesa sulla terra...
“Praticamente Protennoia è
una sorta di raggio di luce emanato dall’abisso del nulla, che fende l’oscurità
della notte cosmica e la penetra in profondità inseguendo l’infinito... e lì
dove le onde luminose hanno solcato il cielo interiore dell’Universo, i fotoni
di luce si organizzano in strati dell’essere sempre più densi, fino a formare
la materia e i mondi sensibili...
“Simone identifica Epinoia,
l’anima, con... Elena, la donna che poi divenne la sua compagna...
“Nella mitologia gnostica,
come in quella orientale, gli esseri spirituali sono sempre un’unità
inscindibile di due opposti in armonia... e Simone ed Elena divennero nella
leggenda gnostica, l’incarnazione della Divinità, la manifestazione dell’Unità
nella dualità e nel molteplice...
“...E forse per questa mia
omonimia con l’Elena della leggenda di Simon Mago, che mi sono sentita così
attratta e sedotta da questo particolare mito gnostico... chissà?!...
L’Angelo dell’Entusiasmo
aveva ormai costruito un regno secolare nell’anima di Elena, che proseguì:
“Sant’Ireneo, nel suo Philosophumena, racconta la leggenda di Simone ed Elena,
presappoco così: ‘Gli angeli che tengono
prigioniera Epinoia, la maltrattano per impedirgli di ritornare al Padre.
Le fanno soffrire ogni sorta di oltraggio finché riescono ad
intrappolarla in un corpo umano.
Da quel momento, questa Epinoia, non ha mai cessato di
trasmettersi di donna in donna attraverso i secoli.
Per causa sua scoppiò la guerra di Troia, poiché allora si
trovava nel corpo di Elena.
Il poeta Stesicore divenne cieco per averla maledetta nei suoi
versi; ma essendosi pentito ed avendo intonato la palinodia, ritrovò la vista.
Infine, passando di donna in donna, Epinoia si trovava nel corpo
di una prostituta di Tiro ai tempi di Simone... Bisognava liberarla.
Il Padre inviò allora un serpente per liberare Epinoia e per
sottrarre nel frattempo gli uomini alle
tirannie degli angeli.
Questo salvatore discese dal
mondo superiore e cambiò forma per passare inosservato fra gli angeli e
le potenze: era lo stesso Simone, che in Giudea si mostrò agli ebrei come figlio, in Samaria ai samaritani come padre e
altrove, ai gentili, come lo Spirito Santo.
Il suo arrivo nel mondo inferiore era stato predetto dai profeti
che erano stati ispirati dagli angeli
creatori. Il salvatore si era messo alla ricerca della pecora smarrita,
Epinoia, e la liberò nella persona di Elena di cui poi fece la sua compagna.
Per salvare gli uomini era apparso come uno di loro, pur non essendo uno di loro, e aveva dovuto soffrire, anche se non aveva realmente sofferto.
Credere in Simone ed Elena voleva dire conquistare la libertà ed avere la salvezza assicurata”.
“Molto bello e
interessante...”, disse Teo, dopo che la sua amica ebbe terminato il suo
racconto, “E’ incredibile però, come questa storia somigli a quella di Gesù
Cristo... il salvatore inviato dal Padre per salvare il genere umano...
“Anch’egli sarebbe disceso
dal cielo, predetto dai profeti e apparso agli uomini; anch’egli avrebbe poi
dovuto soffrire e morire per la salvezza dell’umanità...
“E addirittura erano
contemporanei...”
“Certo Teo!”, riprese Elena:
“Vedi... Gesù il nazireo era
un Cristo... se vuoi un messia, ma non aveva il monopolio della parola e
dell’azione divine... era appunto non il, ma un ...Christos, parola greca che significa “l’unto”, nel senso del ‘toccato’,
prescelto da Dio; mentre il termine Mashiah,
messia viene dall’ebraico e sancisce lo stesso concetto...
“I nazirei, i prescelti da
Dio, avevano ognuno un proprio compito ed una missione spirituale da compiere,
erano iniziati alle antiche Tradizioni Esoteriche segrete, delle quali erano
grandi maestri, custodi e portatori della Scienza Divina. Ed a seconda del
compito a loro assegnato e delle loro speciali predisposizioni, erano
stanziali, a capo di una scuola e di un movimento spirituale o molto spesso
solitari monaci itineranti.
“Il cattolicesimo romano ha
distorto, manomesso e deviato a proprio favore la storia spirituale
dell’occidente, elevando l’immagine del loro prescelto - artefatta e
volontariamente gonfiata con fittizi e dogmatici misteri, vestita con le
leggende di miti più antichi e preesistenti, come quello di Mitra - al rango di
Dio in terra; solo e unico umano incarnante lo Spirito Divino, unico essere al
mondo avente contemporaneamente natura umana e divina, nato fisicamente da una
vergine e risuscitato, dopo la morte, in tutta la sua fisicità...
“Certo colpisce molto di
più, che parlare alle genti del faticoso e terrorizzante risveglio interiore
durante la vita... risveglio che il Buddha e il Cristo hanno precorso ed
indicato ad ogni individuo come mezzo per la propria illuminazione ed ascesa
spirituale... direttamente accessibile a tutti senza distinzioni e senza
tramiti...
“E far credere che
quest’immagine di Gesù il Cristo sia unica ed irraggiungibile dall’uomo, al
quale non rimane che prostrarsi e inginocchiarsi all’idolatra cospetto di
fredde immagini che lo raffigurano, potendo salvare la propria anima - la
propria Elena - soltanto attraverso la sottomissione ai dogmi ed alle gerarchie
della Chiesa Romana - unica autorizzata a gestire il monopolio di quell’essere
umano e contemporaneamente divino... come tutti noi! - Ebbene questa è stata la
mossa ingannevole ma vincente, per creare un ricchissimo stato ed un potentato
inossidabile... sulle parole di chi predicava la semplicità e la povertà... di
chi diceva di lasciare tutto ai poveri ed incamminarsi al suo fianco per le
strade dello spirito... di chi osò sfidare le istituzioni gerarchiche e
millenarie, decadenti e volgarizzate, del potere spirituale...”
“Pensa Teo...”, continuò Elena,
“Che secondo alcuni ricercatori Gesù sarebbe nato il 29 luglio del 7 avanti
Cristo!...
“E non il 25 dicembre del
punto zero del tempo... che era invece il ‘compleanno’ di Mitra... un mito
molto più antico, di origine persiana, ma che aveva attecchito così
profondamente a Roma e nel bacino mediterraneo, tanto che la nascente chiesa di
Roma dovette inglobare il mitrismo e fondere le due leggende... Come pure,
sembra, abbiano inglobato la leggenda di Simone ed Elena, - delegando alla
Vergine Madre la parte femminile - per conferire al personaggio fittizio che
stavano costruendo, una natura e una missione divine...
“...E questo Cristo
sconosciuto ed esoterico avrebbe avuto una preparazione ed una vita molto
diversa da quella ricostruita dai vangeli canonici... Tutta la sua vicenda e il
suo contesto sarebbero completamente rimaneggiati e fasulli!... Come emerge
comunque anche dallo studio dei Vangeli apocrifi ritrovati...
“Ma ora credo di avere allargato troppo il discorso e rischio di perdermi... vediamo... ti volevo dire invece, che la vera dottrina spirituale di liberazione e la vera storia di Gesù, le si può intravedere... percepire direi, da quel poco che rimane e che è trapelato dalla fitta rete della censura ecclesiastica, sulla leggenda di Simon Mago e della sua anima Elena... ed anche se la dottrina superiore di Gesù il Vivente, di Simone di Samaria e degli gnostici era segreta e tramandata oralmente agli iniziati... rappresenta un motivo di continuità e non di estinzione!... Anche se purtroppo non possiamo averne accesso...”
(Dall’Opera Vivente, saggio romanzato di Angelo Luciani ed.Bastogi, Foggia 2004)
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