M.T.C. o medicina tradizionale cinese e la legge dei 5 movimenti
(Da: Iniziazione alla
reflessologia del piede, un approccio psicosomatico, di Angelo Luciani, ed:
Mediterranee, 1998)
La medicina
tradizionale cinese ha una storia antichissima, secondo le leggende orientali
risalirebbe a 8-10.000 anni fa, in quell'alba della civiltà "gialla"
nella cui evoluzione comparvero piano piano, la ruota, la balestra, la bussola
e la polvere da sparo.
Questa tradizione
medica è il risultato dell'integrazione di varie discipline come l'agopuntura,
la moxibustione, la farmacologia naturale, il massaggio del corpo e del piede,
l'igiene, la medicina preventiva, la ginnastica yoga, la meditazione e la
respirazione.
Più tardi, ma nello
stesso contesto storico e culturale, nasce il Taoismo che entra subito in
diretto contatto con
Il Taoismo
introduce il concetto di "Dao" (manifestazione polare del Tao), come
legge della creazione e di tutti i fenomeni naturali, e come norma di salute e
disciplina di vita, accanto al concetto di "Qi", l'energia vitale che
viene assorbita dall'uomo attraverso il punto "Ming Men", la
"porta della vita".
Il Taoismo introduce
anche nella M.T.C. delle tecniche di longevità, di meditazione e di
respirazione conosciute come "Qi Gong", letteralmente:
"manipolare l'energia" (o "lavorare l'energia").
Un'altra tradizione
psicocorporea è rappresentata dal "Taj Ji Juan": forma suprema del
movimento corporeo, energetico e mentale che è anche alla base delle arti
marziali. Queste tecniche attraverso il libero fluire dell'energia nel corpo
umano donano un forte impulso allo sviluppo del potenziale energetico
dell'individuo e all'equilibrio omeostatico del corpo. Ancora oggi in Cina,
nelle prime ore del giorno, si possono osservare molte persone che le praticano
all'aperto. Il Qi Gong, (in parallelo con l'indiano: "Kundalini
yoga"), usa tecniche di respirazione "inversa" o
"dinamizzata", caratterizzate dalla contrazione della muscolatura
addominale e pelvica durante la respirazione, con un conseguente abbassamento
del diaframma, creando una sorta di "massaggio interiore" sugli
organi interni e sui visceri e favorendo lo sblocco ed il libero fluire
dell'energia. Provati studi clinici, hanno dimostrato l'efficacia di queste
tecniche in varie patologie psicosomatiche e cardiovascolari e negli stati
ansiosi e di ipertensione.
Le ultime scoperte
della medicina occidentale sullo stress, sui sistemi peptidergici e sulla
unitarietà del sistema nervoso con quelli endocrino e immunologico, ci dicono
qualcosa sui meccanismi biologici che fanno dell'uomo quell'unità psicosomatica
e spirituale, intuita migliaia di anni fa dalla Medicina Cinese. La nascita
delle moderne ricerche di psicosomatica e di psico-neuro-endocrino-immunologia,
sposta anche in occidente, il fulcro dell'attenzione dagli agenti patogeni alle
difese individuali, influenzate oltre che dalle condizioni generali del
soggetto, anche e soprattutto dallo stato psichico.
L'azione di
riequilibrio della M.T.C. e delle tecniche esposte in questo libro, sono
particolarmente incisive in quanto agiscono sia sulle somatizzazioni, sia sulle
profonde radici psichiche delle patologie.
Nella M.T.C., la scuola
Confuciana introdusse i concetti di "ordine" e "modello", e
la scuola naturalista introdusse la teoria dello Yin e dello Yang come metodo
di interpretazione della realtà.
La teoria dello
Yin-Yang e il concetto che l'uomo ed il cosmo pulsano della stessa energia,
come essere unico ed indivisibile nella sua essenza, stanno alla base della
M.T.C..
La condizione
primaria dell'esistenza dell'uomo è l'esistenza dell'energia cosmica e il
pulsare in armonia con questa, con i suoi ritmi e con le sue leggi, con la
natura ed i suoi cicli, è armonizzare il microcosmo umano con il macrocosmo
divino.
Il dinamismo
cosmico, dice
L'ideogramma dello
Yin simboleggia il sorgere della luna dietro una collinetta, quello dello Yang,
il sorgere del sole dietro una collinetta.
Per l'approccio
filosofico cinese queste due polarità sono metafore che condensano in sé le
infinite varianti di un processo vissuto ed osservato, risultato di un rapporto
dinamico di inseparabili opposti.
Lo Yin è un
processo centripeto di implosione verso la "non-forma", lo Yang è un
processo centrifugo di espansione verso la forma; entrambi sono regolati da
proprie leggi come quella del "mutuo controllo", che consiste nel
controllarsi l'un l'altro per impedire il crescere o il decrescere spropositato
ed incontrollato degli opposti in divenire.
Lo Yin esprime la
polarità "sinistra" (emisfero destro del cervello), oscura, notturna e lunare, passiva e
struttiva delle cose e dei fenomeni, è il tempo freddo e piovoso fertile per il
suolo della Madre Terra, il tempo dell'interiorizzazione e dell'intimità, della
semina e della quiete, di tutto ciò che analogicamente risponde al principio
femminile e materno.
Lo Yang esprime la
polarità "destra" (emisfero sinistro del cervello), solare, diurna e
attiva, fecondante e dirompente, luminosa e potente delle manifestazioni e dei
fenomeni, è il tempo secco e caldo, il tempo dell'esteriorizzazione e della
comunicazione, di tutto ciò che analogicamente risponde al principio maschile e
paterno.
L'equilibrio
dinamico tra queste due polarità forma un processo continuo e autorigenerante
di tipo: energia-forma-energia.
L'esplorazione del
mondo subatomico ha rilevato la natura intrinsecamente dinamica della materia
ed il continuo tramutarsi dell'energia in materia e della materia in energia, e
questo collima perfettamente con la duplicità e unitarietà dello Yin-Yang, nei
quali ognuno ha in sé la radice del suo opposto ed è in un eterno divenire,
governato dalla legge dei "cinque movimenti" o "fasi di
trasformazione" (Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua).
La metamorfosi
della "non-forma" verso la "forma", quindi il cambiamento,
vengono considerati come processo intrinseco dell'energia, ed essendo
inscindibili, Yin e Yang indicano gli estremi di un continuum energetico in due
direzioni opposte e complementari.
Nella M.T.C. e
nella concezione orientale, la divisione della natura in oggetti separati non
ha una grande importanza, e ciascun oggetto ha un carattere fluido e
continuamente mutevole. Il cosmo è un'unica realtà indivisibile in continua
evoluzione e metamorfosi, animata e organica, materiale e spirituale nello
stesso tempo. Tutti i cambiamenti e lo stesso
processo evolutivo vengono interpretati come interazione dinamica degli
opposti in divenire: Yin e Yang. Questi non si pongono in un rapporto dualistico
o antitetico, così come li interpretiamo noi in occidente, ma esprimono un
concetto binario, lo stesso usato oggi dai computer e "adottato"
dalla scienza occidentale.
L'unitarietà di
energia e materia e l'importanza dello schema binario, come l'unitarietà
psicosomatica dell'uomo erano già state intuite dagli antichi medici e filosofi
cinesi migliaia di anni fa.
Nel già menzionato:
"La medicina cinese", Manfred Porkert afferma a proposito del
Yin-Yang: <<In conformità, nel
pensiero cinese ogni avvenimento è da intendere come un concorso di energia
attiva e "struttiva" di volta in volta di tipo differente. Ed al
contrario del pensiero causale dell'occidente, in cui si stabilisce che ogni
effetto sia il risultato di una causa "precedente nel tempo", i
cinesi vedono in un effetto il decorso dinamico con "contemporaneo"
concorso di forze attive e struttive. Ed in ciò tutti gli aspetti attivi
vengono designati come yang e quelli struttivi come yin. Questo spiega la
concezione cinese che l'ordinamento cosmico si poggia sul gioco reciproco di
due gruppi di aspetti energetici contrastantisi, ma completantisi a vicenda.>>.
Il processo
conoscitivo della M.T.C. è essenzialmente analogico e di sintesi, in
contrapposizione con il sistema occidentale che è analitico e causale. Il
pensiero analogico mette in relazione oggetti, eventi e processi, senza che
esteriormente questi siano in un qualche rapporto diretto e causale, basandosi
sulle affinità qualitative, energetiche e simboliche che i fenomeni hanno in
comune.
Questo tipo di
pensiero è attivato dal lato destro del cervello (Yin, direbbero i cinesi), al
contrario del pensiero casual-analitico che rientra nelle funzioni
dell'emisfero sinistro (Yang), del cervello.
Nel suo saggio:
"il destino come scelta",
lo psicoterapeuta tedesco Thorwald Dethlefsen scrive a proposito del processo
conoscitivo analogico: <<A questo
punto, la chiave geniale " Come sopra, così sotto" ci aiuta ad andare
avanti. Infatti queste parole ci consentono di limitare le nostre ricerche e
osservazioni al campo a noi accessibile, per poi trasferire per analogia le
esperienze fatte ad altri piani a noi non agibili. Questo pensiero analogico
consente all'uomo di imparare a capire, senza limitazione alcuna, l'intero
universo. Il pensiero analogico non è causale e per questo opera in modo
insolito nella nostra epoca.>>.
Più avanti, egli
parla anche del concetto della "qualità del tempo", fondamentale per
capire
Dethlefsen ci
riporta all'interpretazione della realtà attraverso il simbolismo della croce:
<<E' importante capire che esiste
sia una suddivisione orizzontale della realtà in piani, sia una suddivisione
verticale in catene di principi.>>. Egli afferma che la realtà si
manifesta su diversi piani orizzontali, (braccio orizzontale della croce),
mentre il piano della qualità e dei "principi primi" taglia
verticalmente i piani della realtà, (braccio verticale e trascendente della
croce). Tutti i fenomeni, i fatti, gli oggetti e gli esseri viventi che nel
loro piano reale-orizzontale vengono intersecati verticalmente da un principio
o idea o qualità, rispondono alle leggi di quel principio e per analogia nella
loro essenza sono tutt'uno con la qualità di quel principio e con tutto ciò che
si trova in asse sui diversi piani orizzontali della realtà. Sul piano
orizzontale temporale (come quantità), si intersecano verticalmente e
ciclicamente diverse qualità del tempo, che preparano e condizionano la realtà
presente e l'evoluzione futura.
Se il tempo come
qualità (Kairòs), condiziona la realtà rappresentando l'aspetto, trascendente e
verticale coscienza, il tempo come quantità (Chrònos), scandisce i ritmi
circolatori o spiraliformi dell'evoluzione, della metamorfosi e del
cambiamento, rappresentando l'aspetto immanente ed orizzontale dell'energia e
quindi dell'eterno movimento e "dell'eterno ritorno" nella dinamica
delle opposte polarità Yin e Yang.
I concetti di
"ritmo" e di "ciclo" sono il sale con cui i cinesi hanno
ben condito la loro filosofia e la loro medicina tradizionale.
Il passaggio
regolare e naturale dei cicli forma il ritmo o "legge regolare del
cambiamento". Il ritmo scandisce il tempo e, come nei tamburi delle
musiche tribali e sciamaniche, connette ed armonizza i cicli umani con quelli
naturali, planetari, cosmici e divini. La mancanza di armonia, e quindi di
"ritmo", in un qualsiasi processo in divenire, blocca l'evoluzione,
sconnette con gli altri piani, prepara e
porta all'annichilimento, alla distruzione o a quella che chiamiamo
"malattia".
Tutto quello che si
muove è vita, il movimento, quindi il cambiamento stesso producono la vita,
tutto ciò che per qualsiasi ragione non entra in "risonanza" con
questo principio e con i naturali cambiamenti ciclici è fuori dalla vita, ma
non nella "morte", (concetto di distruzione rigenerante che porta ad
un nuovo ciclo vitale), ma nella non-vita, nel non-essere, fuori dall'evoluzione
cosmica, in una sorta di stasi o di ristagno vitale degenerativo.
Il fondamentale
concetto di ciclo è analogicamente rappresentato dal cerchio e dalla spirale.
Nel processo simbolico il cerchio risponde ad un accezione meramente
rappresentativa, "grafica", semplificante, mentre la spirale
rappresenta più profondamente "l'avvitarsi", ciclo su ciclo,
dell'evoluzione cosmica, terrestre e umana.
Nella vita e nel
cosmo l'esperienza ed ogni cosa, attraverso varie fasi di nascita, crescita,
declino, morte e rigenerazione, tornano sempre su se stesse per ricominciare il
ciclo ad un livello superiore (od inferiore se una cosa è in involuzione).
Tutto è ciclico, "tutto ritorna".
Sul piano
esperenziale umano, chi non riesce a capire i segni sottili del tempo e
dell'evoluzione avrà delle esperienze cicliche di tipo circolare, ripartendo
cioè per lo stesso "viaggio" o per la stessa esperienza senza
apprendimento ed evoluzione, rimanendo intrappolato nella routine circolare di
una determinata esperienza o ciclo di eventi, spesso anche dolorosi; chi invece
vive la vita con "consapevolezza", attenzione e spirito di ricerca,
armato del giusto "entusiasmo", trasformerà l'esperienza in
evoluzione, ed i suoi cicli vitali ed esperenziali, vissuti pienamente,
introiettati, illuminati dalla luce della coscienza, sublimati ad un livello
superiore, assumeranno l'aspetto simbolico della spirale evolutiva.
Chi è incapace di
cambiare e di trasformarsi con i cicli biologici, ambientali, universali e
cosmici, arroccandosi "dentro" le difese del proprio io,
attanagliandosi con unghie e denti ai vecchi schemi, non evolve e rimane
confinato nelle estreme periferie della "metamorfosi in evoluzione",
molto spesso per paura che perdendo il "vecchio" si perda l'equilibrio,
senza sapere che invece questo succede così facendo, perché l'equilibrio di
ieri è la disarmonia di oggi, quando si parla di "equilibrio" non si
intende qualcosa di statico, ma un dinamico processo in divenire.
Da qui si capisce
l'enorme e fondamentale importanza, nella M.T.C., dei concetti di ciclo e
cambiamento. Questa stessa ricerca potrebbe chiamarsi: "metamorfosi in
evoluzione", perché queste sono le parole ed i concetti chiave,
continuamente ricorrenti e "sottolineate" dall'inizio alla fine del libro;
dal pensiero olistico alla medicina cinese e alla psicosomatica, dalla
reflessologia plantare alla tecnica metamorfica ed alla floriterapia di Bach,
rappresentano il terreno comune e la sostanza sottile che ne è alla base.
Simboleggiano la via di uscita, per l'uomo moderno incastrato nei cicli piatti
e circolari della vita di questo drammatico fine millennio, per riconnettersi
con la propria evoluzione interiore e da questa con l'evoluzione cosmica,
abbandonando le paure ed i vecchi schemi mentali che erano alla base degli
insuccessi, della malattia e dell'alienazione, attraverso il cambiamento e la
metamorfosi.
Torniamo ora alla
M.T.C., che come abbiamo detto, legge il cambiamento come processo intrinseco
dell'energia e come trasformazione di Yin in Yang e viceversa, il tutto
governato dalla "legge dei cinque movimenti" o "fasi di
trasformazione".
Tutto ciò che vive
e si muove, che cambia, evolve od involve, procede nelle fasi ritmiche e nelle
leggi soggiacenti dei famosi "cinque movimenti" della M.T.C., spesso,
erroneamente chiamati "cinque elementi" per tentare un allineamento
con l'antica dottrina greca degli elementi, ma con la quale non hanno nessuna
attinenza, in quanto l'accezione greca per "elemento" ha una
posizione intermedia fra il significato materiale e quello funzionale, mentre
l'accezione tradizionale cinese per "terra, acqua, fuoco, legno e
metallo" indica soltanto un simbolismo metaforico che rappresenta un
determinato contesto qualitativo, energetico ed evolutivo di trasformazioni
dinamiche.
Oltre allo Yin ed
allo Yang, concetti rispettivamente di "struttività" e di
"attività",
Dall'interazione e
dalla combinazione di questi criteri nascono le "cinque fasi di
trasformazione", chiamate in cinese: "wuxin".
Per rendere chiare
queste fasi mi servirò della metafora del "viaggiatore", un ciclo
dinamico di trasformazioni rappresentato da una persona che programma un
viaggio, parte e lo realizza.
Dall'interazione di
potenzialità e attività nasce la fase di "attività potenziale",
chiamata dai cinesi: "fase di trasformazione legno".
Nella nostra
metafora questa fase corrisponde al momento che il "viaggiatore" ha
programmato il viaggio, fatto il biglietto aereo e le valigie, ma non è ancora
partito, questa è la fase del massimo potenziale a livello ancora
indifferenziato, essa esprime la possibilità, l'energia ha raggiunto il massimo
della concentrazione e si trasforma nella fase successiva: il
"fuoco".
La "fase di
trasformazione fuoco" è quella della "attività attuale".
Nella nostra
metafora questa fase corrisponde alla partenza ed al volo aereo del
"viaggiatore", la molla è scattata, l'energia si è sprigionata nel
suo massimo potenziale ed ha spinto in volo l'aereo verso la sua meta, questa è
la fase dell'esplosione e dell'espansione potente dell'energia, che scemando
pian piano la sua carica, fa scendere ed atterrare l'aereo verso la meta e si
trasforma nella fase successiva: il "metallo".
La "fase di
trasformazione metallo" è quella della "struttività potenziale",
l'aereo è atterrato ed ha spento i
motori, ma il "viaggiatore non è ancora sceso, egli è giunto a
destinazione ma non ha ancora compiuto la sua vacanza, l'energia ha superato il
picco della sua massima espansione ed è in fase decrescente trasformata in un
processo d'implosione che raggiunge il fondo e di nuovo si trasforma nella
fase: "acqua".
La "fase di
trasformazione acqua" è quella della "struttività attuale", il
"viaggiatore" è sceso dall'aereo e si sta godendo la sua vacanza,
egli ha realizzato il suo viaggio, l'energia si è concretizzata nella forma e
si è polarizzata nella realizzazione, da qui si sta già trasformando in una
fase di transizione, di cambiamento di polarità: la fase "terra".
La "fase di
trasformazione terra" è un movimento di accomodamento e di passaggio ad un
altro livello, è come se il nostro "viaggiatore" al termine della sua
vacanza, stia già pensando al prossimo viaggio. L'energia si "sublima",
cambia potenzialità, polarità e livello, sta in fase di ricarica e di accumulo
per poter riprendere il movimento di trasformazione.
Se volessimo
trasferire, per analogia, tutti i piani del movimento della realtà nei
meccanismi di questa legge del cambiamento, ci accorgeremmo dell'universalità
di questo sistema e di come ogni movimento abbia una sua precisa collocazione.
Qualsiasi ciclo,
sia esso cosmico, vitale, biologico, umano, stagionale, spaziale o temporale,
solare o lunare, macrocosmico o microcosmico, annuale o giornaliero ecc. ecc.,
trova qui il suo inquadramento e la legge che ne regola il movimento.
Il ciclo
annuale-stagionale, può rappresentare un valido esempio: la primavera attinge
il suo impulso metamorfico nella fase di trasformazione legno, (attività
potenziale), l'estate nella fase di trasformazione fuoco, (attività attuale),
l'interstagione (o "canicola", "quinta stagione",
"estate indiana"), viene generata dalla fase di trasformazione terra,
(fase centrale e di cambiamento di polarità), l'autunno è stimolato dalla fase
metallo, (struttività potenziale) ed infine l'inverno generato dalla fase
acqua, (struttività attuale).
Nella M.T.C., la
dottrina delle cinque fasi di trasformazione non è soltanto una mera
classificazione e definizione di processi, ma simboleggia, nella successione
delle singole fasi, una serie di regolarità che esprimono, per analogia, i
corsi e i decorsi dei processi energetici, in parole semplici, ci parlano per
metafora del come e del perché, questi processi avvengono, e ce ne indicano i
percorsi.
Il nostro
"viaggiatore", prima di partire, ha dovuto necessariamente
programmare e pianificare il viaggio, quindi non possono avvenire processi
energetici senza che prima si sia accumulata una sufficiente riserva d'energia,
e una fase non si sublima e trasforma in un'altra, senza aver prima raggiunto e
oltrepassato il suo "punto critico".
Una fase di
"attività attuale" deve necessariamente precedere una fase di
"attività potenziale", dando vita ad una serie di
"sequenze" o "successioni" energetiche che si possono
combinare in diversi modi, ma di questi soltanto tre ci indicano con chiarezza
e precisione il moto di trasformazione dell'energia e ci forniscono una chiave
ed un mezzo interpretativi nella conoscenza dell'uomo, della vita e del cosmo
intero.
Se tutti i processi
cosmici e biologici si possono intendere come interazione e fusione di impulsi
attivi yang e di reazioni direzionali struttive yin, l'impulso attivo segue la
"successione dell'efficienza" (sequenza efficiente: xiang sheng xu), detto "ciclo di
padre in figlio", dove la fase di trasformazione legno genera la fase
fuoco; questa genera quella terra e così via passando dalle fasi di
trasformazione metallo ed acqua e ritornando alla fase legno, chiudendo il
cerchio di un ciclo per rigenerarne uno nuovo.
La reazione
direzionale struttiva segue invece la "successione del superamento o del
domare" (sequenza vincente o costringente: xiang ke xu), detto "ciclo di nonno in nipote". Questo
determina che una fase di trasformazione legno doma una fase terra, questa
supera una fase acqua che vince (o costringe) una fase fuoco, che doma una fase
metallo, la quale chiude il cerchio domando una fase legno.
Queste prime due
fasi dominano le trasformazioni energetiche evolutive, e sane sotto l'aspetto
biologico, ma se questo gioco di forze viene deviato o bloccato da un qualsiasi
fattore apportante squilibrio, si viene a creare un ristagno d'energia in
alcune fasi e mancanza d'energia in altre, con conseguenti sovrapposizioni dei
rapporti tra le fasi stesse; le fasi di trasformazione energeticamente
insufficienti vengono scavalcate da quelle che esse stesse avrebbero dovuto
superare. Questa è la sequenza ""patologica" della
"successione di sopraffazione" (sequenza di violazione: xiang wu xu). Essa si esplica con una
fase di trasformazione legno che viola sopraffacendo una fase metallo, che
supera una fase fuoco, che viola una fase acqua, che sopraffà una fase terra,
che per chiudere il cerchio viola una fase legno.
(figura della mtc
cerchio e stella5p)
Questi concetti
appartengono alla filosofia cinese in senso lato, all'arcaica "mens
sinesis", alla loro cultura intesa in senso olistico come entità vivente
ed intelligente; dalla filosofia alla religione, dall'arte alla medicina, dalla
politica alla vita quotidiana, la difficile (per noi occidentali) mentalità
cinese è profondamente radicata in questi concetti, così come la nostra mente è
"prefabbricata" dalla cultura giudaico-cristiana e dalla scienza
razional-analitica.
Questi sono gli
archetipi che danno forma, nella mente e nella cultura cinese,
all'interpretazione della realtà ed alla comprensione della vita intera.
Questi processi
risalgono in superficie dal corpo umano come "segni", i quali possono
essere osservati ed interpretati. I cinesi li chiamano "xiang", termine che può essere
tradotto come: "quadro"(della situazione), figura o sintomo. Questi
fenomeni, empirici e concreti, nel campo d'azione delle singole sfere
funzionali arrivano alla superficie del corpo e diventano evidenti in modo
specifico e in punti ben determinati; più avanti tratteremo la lettura degli
xiang dal punto di vista reflessologico del piede.
La scienza medica
che, seguendo i criteri valutativi della legge di polarizzazione dell'energia,
della legge di analogia, della legge di trasformazione dei movimenti, mette in
relazione gli "xiang" tra di loro
e con i processi del macrocosmo, del tempo, delle stagioni, del sole, della
luna ecc. ecc., si chiama: "zang
xiang": la dottrina dei sintomi delle "sfere funzionali" o
"iconografia orbitale".
Cito di nuovo
"la medicina cinese" di
Manfred Porkert per penetrare più profondamente nei concetti di
"zang" e di "orbita" o "sfera funzionale", e per
sottolineare l'errore di fondo, nell'interpretazione occidentale, del concetto
cinese di "organi": <<secondo
la propria teoria medica, i cinesi intendono col concetto di zang un substrato
corporeo dai contorni non ben delineati nello spazio e nel materiale, ed al
tempo stesso una serie di funzioni molto ben determinate nel tempo e nella
qualità, cioè nella direzione, interferenti fra di loro e dipendenti l'una
dall'altra. Un tale sistema è meglio definito come "sfera funzionale"
o con l'espressione latina "orbis", orbita. <...> In tempi prescentifici ed ancora oggi <....>
si identifica lo zang con gli
"organi". A causa di traduzioni difettose dei testi medici cinesi
questo concetto della lingua corrente ha fatto ingresso nella letteratura
occidentale sulla medicina cinese. Il tradurre zang con "organi" ed
il parlare di "cuore", "fegato", "polmoni", "stomaco",
"reni", etc. nel contesto dell'anatomia occidentale è un errore fondamentale
ed una delle cause per numerosi malintesi ed errati giudizi ai quali è
sottoposta la medicina del lontano oriente nei paesi occidentali. Nessun testo
che riporti simili concetti anatomici, materialistici può rendere adeguatamente
la medicina cinese. <...> Nella
rappresentazione cinese l'uomo è un "Qi", una determinata
costellazione energetica, e non come in occidente, un corpo in cui sono insiti
spirito ed anima. Di conseguenza i cinesi considerano anche la vita di una
persona come il microavvenimento vitale, come un sistema ed una cooperazione di
diverse costellazioni energetiche. Dei portatori corporei di questo
avvenimento, ossia degli organi, nervi, vasi e sangue in essi scorrente,
muscoli, ossa e sensi, essi hanno tutt' al più conoscenze incomplete e non
sistematiche. E ciò non perché i cinesi avessero difficoltà ad osservare queste
cose, bensì perché esse sono di secondario significato nel contesto della
teoria medica cinese.>>.
Nell'iconografia
orbitale troviamo dodici sfere funzionali descritte per mezzo di
caratteristiche qualitative che formano una rappresentazione differenziata e
completa dei fatti funzionali di una persona sana. La malattia è una disarmonia
e una deviazione di questo stato ed anche questa è rappresentata e "colta"
nel suo iter funzionale.
Sei di queste sono
orbite di immagazzinamento (yin) o orbite interne, le altre sei, orbite di
passaggio (yang) o orbite esterne. Le prime sono orbite di accumulazione
energetica e non cedono nulla, le seconde mettono in moto le energie facendo
scorrere e trasformando alimenti liquidi e solidi senza nulla accumulare.
Le sei orbite di
immagazzinamento o di accumulo yin sono:
SFERA FUNZIONALE: |
ORBITA: |
NOME CINESE: |
FEGATO |
EPATICA |
GAN |
CUORE |
CARDIACA |
XIN |
MILZA |
SPLENICA |
PI |
POLMONI |
POLMONARE |
FEI |
RENI |
RENALE |
SHEN |
PERICARDIO |
PERICARDIALE |
XIN BAO LUO |
Le sei orbite di
passaggio yang sono:
SFERA FUNZIONALE: |
ORBITA: |
NOME CINESE: |
BILE |
BILIARE |
TEN |
INTESTINO TENUE |
INTESTINO TENUE |
XIAO CHANG |
INTESTINO CRASSO |
INTESTINO CRASSO |
DA CHANG |
STOMACO |
STOMACO |
WEI |
VESCICA |
VESCICALE |
PANG GUANG |
TRIPLICE SFERA DI CALORE |
TRICALORICO |
SAN JIAO |
L'accoppiamento
delle orbite yang con un proprio corrispettivo energetico yin genera delle
"orbite complementari"
dette anche "coppie funzionali"
perché formano simmetricamente un insieme funzionale. L'interazione di queste
coppie funzionali è ciò che dà la coesione psicofisica e la sinergia funzionale
all'essere umano.
Da queste emergono
in superficie gli "xiang", e per analogia permettono un'integrazione
di funzionalità, disturbi, fenomeni, elementi fisici e psichici dell'essere
umano che sono in rapporto (in asse) tra di loro, con l'orbita stessa e con le
fasi di trasformazione.
Nei movimenti e
nelle trasformazioni energetiche si prendono sempre in considerazione cinque
orbite perché la sesta "orbita complementare pericardica-triplice
riscaldatore" si considera come integrata e con diversa funzionalità della
coppia "cuore-intestino tenue", differenziata soltanto nella pratica
della "ago-moxi-terapia".
Dall'alba dell'uomo
Allo scarno e demotivato uomo moderno occidentale basterebbe soltanto uscire un attimo dai propri schemi e umilmente dalla presunzione del proprio ego, per capire che popolazioni che egli definisce riduttivamente "primitive", avevano intuito e codificato quello che egli ha scoperto soltanto oggi, e molto di più, semplicemente attingendo alla fonte più profonda e diretta: l'essere stesso delle cose e della vita.