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Prove obiettive di reincarnazione:
catalizzatori per la trasformazione e la pace nel mondo
Di: Walter Semkiw
Un ricordo essenziale che mi accompagna è quello in cui ero seduto nella bellissima biblioteca esoterica della Società Teosofica di Wheaton, nell’Illinois. Questo accadeva quando ero ancora uno studente di medicina. Mentre andavo in cerca di alcuni testi, mi imbattei in un libro illustrato che narrava le vite delle anime, rappresentandole con immagini dipinte a mano, che raffiguravano le scene susseguentesi da una vita ad un’altra. Ne ero affascinato.
Dora Kunz, che a quell’epoca era Presidente della Società Teosofica statunitense, si avvicinò, mi osservò e disse: “Sembri molto interessato a quel libro”. Poi mi invitò a pranzo e mi raccontò episodi della sua amicizia con Krishnamurti e altre storie. Non potevo allora immaginare che l’attrazione per quell’opera sulla reincarnazione anticipasse il mio destino.
Qualche anno dopo, nel
Negli ultimi dieci anni sono state
pubblicate varie ricerche indipendenti sui casi di reincarnazione, che dimostrano
che di vita in vita i tratti distintivi del viso, quelli della personalità, le
passioni, i talenti, le attitudini e lo stile linguistico rimangono costanti.
Molte volte le coppie sposate tornano insieme, cosa che spiegherebbe il
fenomeno dell’amore a prima vista.
Due casi di ricerche indipendenti, che
attestavano questi principi della reincarnazione, furono studiati dal defunto
Ian Stevenson, laureato in medicina all’Università della Virginia. Per
quarant’anni il dottor Stevenson, che era responsabile dell’area psichiatrica
alla Scuola di Medicina dell’Università della Virginia, fece ricerche su quei
bambini che ricordavano spontaneamente le vite passate. I casi di Suzanne
Ghanem e Daniel Jurdi non solo dimostravano che i tratti del viso rimanevano
gli stessi di vita in vita, ma che le persone possono reincarnarsi molto
velocemente, perfino un anno o meno dopo la morte. L’osservazione che le anime
possono reincarnarsi velocemente implica che personaggi storici sono tornati in
ere successive e che molti sono tuttora incarnati.
Voglio ora parlarvi della storia di Hanan
Monsour/Suzanne Ghanem, che si impone come rappresentativa del caso tipico tra
quelli analizzati da Stevenson. Essa venne originariamente presentata in un
libro sul dottor Stevenson dal titolo Old
Souls (anime antiche), di Tom Shroder. Nel 1998 Stevenson e Shroder
andarono insieme in Libano alla ricerca di nuovi casi e per ri-visitarne due che
Stevenson aveva studiato più di vent’anni prima, riguardanti Suzanne Ghanem e
Daniel Jurdi. Stevenson studiò le loro storie la prima volta quando erano
ancora bambini. Nel 1998 Stevenson e Shroder li ritrovarono da adulti ed essi
avevano lo stesso aspetto fisico che avevano nella vite passate.
Hanan nacque in Libano nella metà degli
’30. A vent’anni sposò Farouk Monsour, membro di una agiata famiglia libanese.
La coppia ebbe due figlie, Leila e Galareh. Hanan aveva anche un fratello,
Nabih, che divenne un personaggio di spicco della società libanese, ma morì
giovane in un incidente aereo. Dopo la nascita della sua seconda figlia, Hanan
cominciò ad avere problemi di cuore e i medici la consigliarono di non avere
più figli. Senza tener conto dell’avvertimento, Hanan ne ebbe un terzo, un
maschio, nel 1962. Nel 1963, subito dopo la morte di suo fratello Nabih, la
salute di Hanan cominciò a peggiorare e lei iniziò a parlare del fatto di dover
morire. Farouk, suo marito, affermò che Hanan gli aveva detto che si sarebbe
reincarnata e avrebbe avuto molto da dire riguardo alla sua vita precedente.
Questo due anni prima di morire.
A trentasei anni Hanan si recò a Richmond, in Virginia, dove viveva suo fratello, per fare un’operazione cardiaca. Hanan cercò ripetutamente di chiamare sua figlia Leila prima dell’operazione, ma senza riuscirci. Poi disse a suo fratello che se non fosse sopravissuta all’operazione, i suoi gioielli dovevano essere divisi tra le sue due figlie. Hanan morì per le complicazioni il giorno dopo l’operazione. Dieci giorni dopo la morte di Hanan nacque Suzanne Ghanem. A sedici mesi Suzanne alzò il telefono come per cercare di parlare con qualcuno e ripetè: “Hello Leila?”. La sua famiglia non sapeva chi fosse questa Leila, ma quando la bambina crebbe spiegò che Leila era una delle sue figlie e che lei non era Suzanne, ma Hanan. La famiglia chiese: “Hanan chi?”. E Suzanne: “La mia testa è ancora troppo piccola. Aspettate che diventi un po’ più grande e potrò dirvelo”. A due anni menzionò i nomi della sua altra figlia, di suo marito Farouk, quelli dei suoi genitori e dei suoi fratelli della vita precedente – tredici nomi in tutto.
Nel tentativo di individuare la vita
passata di Suzanne, i conoscenti dei Ghanem svolsero indagini nella città dove
vivevano i Monsour, che, una volta venuti a conoscenza del caso, fecero visita
a Suzanne. I Monsour inizialmente erano scettici sulle dichiarazioni della bambina.
Cominciarono a crederci solo quando Suzanne identificò uno ad uno i parenti di
Hanan, indicandoli e dicendo il loro nome correttamente. Suzanne sapeva anche
che Hanan aveva dato i suoi gioielli a suo fratello Hercule in Virginia, prima
della sua operazione cardiaca, incaricandolo di spartirli tra le sue figlie.
Nessuno, all’infuori dei Monsour, sapeva dei gioielli.
Prima che potesse leggere o scrivere,
Suzanne scarabocchiò un numero di telefono su un pezzo di carta. Più tardi,
quando la famiglia si recò presso l’abitazione dei Monsour, scoprirono che esso
coincideva con il loro, salvo le ultime due cifre che erano invertite. Nonostante
fosse una bambina, Suzanne riuscì a riferire il discorso pronunciato al
funerale di Nabih, fratello di Hanan. La famiglia di Suzanne registrò il tutto,
sebbene il nastro sia poi andato perso. A cinque anni Suzanne chiamava Farouk tre
volte al giorno. Quando ella gli fece visita, si sedette sul suo grembo con la
testa sul suo petto. A 25 anni d’età, Suzanne lo chiama ancora. Farouk, un
poliziotto in carriera, ha accettato Suzanne come la reincarnazione della sua
defunta moglie, Hanan. A supporto di questo, Farouk ha fatto notare che Suzanne
aveva individuato accuratamente, da alcune fotografie, le immagini di persone
con le quali si erano relazionati e conosceva informazioni di cui solo Hanan
era al corrente. Come dimostrato dalle raffigurazioni di Hanan e Suzanne,
osserviamo che hanno la stessa configurazione facciale, la stessa struttura
ossea e gli stessi lineamenti.
Il caso di Daniel Jurdi è molto simile a quello di Suzanne ed è parimenti stato pubblicato dopo che il Dr. Stevenson aveva rivisitato il Libano nel 1998. Anche Jurdi aveva una straordinaria somiglianza con la sua precedente incarnazione, Rashid Khaddege. L’osservazione che le persone conservano gli stessi lineamenti da un’incarnazione all’altra conferisce un nuovo grado di oggettività all’indagine sulla reincarnazione.
La reincarnazione di Anna Frank
Un altro caso indagato indipendentemente riguarda Barbro Karlen, che ha anch’essa conservato fin dall’infanzia i ricordi di una precedente esistenza. Come tale, il suo caso è alquanto similare a quelli studiati da Ian Stevenson, benché differisca un po’ per il fatto che nessuna delle situazioni indagate da Stevenson riguardava persone famose. Dovremmo tenere a mente, tuttavia, che Suzanne Ghanem si è reincarnata dopo solo dieci giorni, mentre Daniel Jurdi dopo un anno. Ci si dovrebbero aspettare gli stessi intervalli per le persone famose. Barbro Karlen nacque nel 1954. Non appena imparò a parlare, disse ai genitori che il suo nome non era Barbro, ma “Anna Frank”. Questi non avevano idea di chi fosse Anna Frank, dal momento che Il diario di Anna Frank non era ancora stato pubblicato in Svezia. Poiché erano cristiani, i suoi genitori non credevano nella reincarnazione. Ciononostante, Barbro continuò a parlare, durante tutta la sua infanzia, di esperienze vissute come Anna Frank. I suoi genitori pensarono che stesse inventando delle storie riguardanti una soffitta, un arresto ed un campo di concentramento.
Le cose cambiarono quando Barbro compì dieci anni e lei e la sua famiglia fecero un tour delle città europee, tra cui era compresa Amsterdam. A quel tempo Il diario di Anna Frank era stato tradotto e pubblicato in Svezia, pertanto i suoi genitori ora sapevano chi fosse questa Anna Frank. Ad Amsterdam suo padre volle visitarne la casa e dalla stanza dell’hotel dove alloggiavano prese il telefono per prenotare un taxi che li portasse fin lì. Barbro lo interruppe, dicendo che non era necessario un taxi, che la casa dei Frank era vicina e che li avrebbe portati fin lì. Senza un indirizzo condusse i suoi genitori, camminando per una quindicina di minuti attraverso le strade tortuose di Amsterdam, direttamente all’abitazione di Anna Frank. All’interno, Barbro sapeva dove le suppellettili avrebbero dovuto essere collocate, sebbene fossero state tolte per conservarle. Da quel momento in avanti i suoi genitori le credettero.
E’ interessante notare che, da ragazzina, Barbro cominciò a scrivere per se stessa. Un amico di famiglia notò la qualità della sue composizioni e suggerì di farle pubblicare. Il primo libro di Barbro uscì quando lei aveva dodici anni e divenne il best seller di prosa della storia svedese. Le pubblicarono altri libri, nella sua adolescenza, e così diventò una bambina prodigio, come era stata Anna Frank. Inoltre, nei suoi scritti, Barbro parlò di temi molti simili a quelli di cui trattava Anna Frank, come la natura dell’uomo e questioni riguardanti il bene ed il male. Nel 1996, all’età di 42 anni, scrisse inoltre un libro riguardo al suo essere la reincarnazione di Anna Frank.
Ho incontrato Barbro per la prima volta nel 2000 e, sebbene inizialmente fossi scettico sulle sue affermazioni, dopo averla conosciuta sono giunto alla conclusione che era sincera ed in buona fede. Sono stato anche il primo a paragonare i lineamenti del viso, in una mia indagine iniziata nel 1996, ed ho trovato che la struttura del volto rimane la stessa da un’incarnazione ad un’altra. Ho scoperto che Barbro aveva davvero lo stesso aspetto di Anna Frank. Nelle immagini riportate qui sotto si nota che le foto sembrano raffigurare la stessa persona in tre fasi diverse della vita, mentre in realtà è un’unica anima ritratta in esistenze diverse. Anna Frank è stata perseguitata poiché era ebrea e morì nel campo di concentramento di Bergen-Belsen nel 1945, mentre Barbro Karlen è nata in Svezia da un famiglia cristiana nel 1954, dimostrando che l’appartenenza religiosa, nazionale ed etica può mutare da un’incarnazione ad un’altra. L’osservazione che le anime possono cambiare tali legami, come dimostrato dalle indagini sulla reincarnazione, ha grandi implicazioni sulla società. Certamente, se si fosse compreso chiaramente che si può cambiare religione da un’incarnazione all’altra, l’olocausto e gli eventi dell’11 settembre potrebbero non essere mai avvenuti. E’ l’effetto trasformativo che la prova della reincarnazione avrà sulla società, a rendermi così appassionato sulla ricerca riguardo alla reincarnazione stessa.
La reincarnazione di Paul Gauguin, di bambini prodigio ed altri casi
Nei miei libri si possono trovare molti altri casi indagati indipendentemente, che hanno dimostrato questi principi sulla reincarnazione, inclusi quelli del capitano della Polizia di Indianapolis, Robert Snow e del sottocapo dei Vigili del Fuoco di Westport, nel Connecticut, Jeffrey Keene. E’ stata fatta un’analisi linguistica formale da parte di un professore dell’Università della California, riguardante il caso di Jeff Keene. Quest’analisi ha rivelato che la struttura grafologica del signor Keene è la stessa di quella del suo predecessore, il generale confederato della Guerra Civile John B. Gordon.
La reincarnazione fornisce una spiegazione logica al fenomeno dei bambini prodigio. Ricordo che Barbro Karlen era una di questi, avendo riportato il talento letterario di Anna Frank e il cui libro è stato pubblicato quando aveva dodici anni. Un altro caso indagato indipendente riguardava Peter Teekamp, descritto nel mio testo Born Again (Nato di nuovo), quale reincarnazione di Paul Gauguin. Oltre ad avere la stessa conformazione facciale, Peter inconsciamente replicò lo sviluppo artistico di Gauguin, come dimostrato dalle immagini riportate di seguito.
Un’altra bambina prodigio in campo artistico, descritta in Born Again, è stato Alexandra Nechita, che si identifica come la reincarnazione di Pablo Picasso. Alexandra iniziò a dipingere arte cubista, ritratti con due volti e quattro occhi, all’età di tre anni. Quando ne compì otto vene battezzata dalla stampa come il “Petite Picasso” poiché a quell’età conosceva a fondo il cubismo. Alexandra era considerata una bambina prodigio nei programmi della televisione nazionale negli USA, tra cui Oprah.
In aggiunta ai
casi di reincarnazione analizzati indipendentemente, ne ho anche pubblicati
altri risolti attraverso l’intervento di Kevin Ryerson, un medium che ha lavorato con Shirley MacLaine e che viene citato in
quattro dei suoi libri. Ho scoperto che accurati raffronti della vita passata si
possono avere tramite lo spirito guida che Kevin canalizza e che chiama Ahtun
Re. Per esempio, quando ho chiesto ad Ahtun Re se il politico americano Ralph
Nader si fosse reincarnato durante
Quando ho chiesto
ad Ahtun Re se un altro americano rivoluzionario, David Rittenhouse, si fosse
reincarnato nel tempo presente, mi disse che Rittenhouse era divenuto Carl
Sagan. Pensai che questo fosse incredibile, dal momento che in base alla mia
conoscenza Rittenhouse non era altro che un attivista politico poco conosciuto,
non un astronomo. Più tardi, ho appreso che Rittenhouse aveva effettivamente
costruito il primo telescopio in America e lo aveva utilizzato per riprodurre
accuratamente il nostro sistema solare. Successivamente, ho scoperto che aveva
la stesso aspetto di Sagan.
Risulta interessante
notare che, quando ho chiesto ad Ahtun Re se Charles Dickens si fosse
reincarnato, mi rispose che Dickens era tornato come J.K. Rowling, autrice
della serie di libri di Harry Potter.
Creazione di una scienza della spiritualità
Per condurre le indagini riguardanti la reincarnazione, focalizzandosi sulle prove obiettive, abbiamo fondato un’organizzazione no-profit chiamata IISIS, l’Istituto per l’Integrazione di Scienza, Intuizione e Spirito. Attraverso IISIS speriamo di catalogare i casi di reincarnazione e di ottenere mezzi ulteriori che la provino, magari persino tramite analisi del DNA. Sembra che lo Spirito proietti un modello od un ologramma in base al quale il corpo assume la propria forma, la qual cosa fa sì che i tratti del viso rimangano gli stessi da un’incarnazione all’altra. Se lo Spirito influenza l’aspetto fisico, è possibile che influenzi anche il DNA a produrre la stessa sequenza di vita in vita. Si è tenuta una conferenza dell’IISIS lo scorso ottobre a Los Angeles, presso l’Hotel Marina del Rey, dove molte persone che rientrano nella casistica dei reincarnati di cui parlo nel mio libro, come ad esempio Barbro Karlen, Peter Teekamp, Wayne Peterson, già direttore del Fulbright Program e diplomatico statunitense, hanno raccontato le loro storie personali. Il sito web dell’IISIS e della conferenza è: www.iisis.net
La reincarnazione di John Adams
Ho iniziato le
mie ricerche sulla reincarnazione nel 1995, quando ho ricevuto un comando
interiore ad investigare su una delle mie esistenze passate, rivelatami nel
1984 da un medium in trance. A quel tempo non credevo che l’informazione
fosse vera, poiché mi era stato detto che ero John Adams, secondo presidente
degli Stati Uniti. Rimossi tali informazioni fino a quando, verso la fine del 1995,
ricevetti l’insolito comando interiore a studiare la storia di Adams. Nel 1996,
dal momento che stavo svolgendo le mie ricerche su di lui, scoprii che avevamo
personalità molto simili e che in taluni ritratti gli assomigliavo molto. Ho
anche scoperto che molte persone presenti nella sua vita sembravano essersi
reincarnate attorno a me.
Ahtun Re, lo
spirito guida canalizzato da Kevin Ryerson, il quale si era dimostrato molto
abile nel raffrontare le vite passate, concordava con l’affermazione che io ero
la reincarnazione di Adams, il che, assieme a tutti gli altri dati a sostegno
di tale asserzione, mi diede il coraggio di descrivere pubblicamente il mio
caso di reincarnazione nel libro Return
of the Revolutionaries: the Case of Reincarnation and Soul Groups Reunited.
Casi tratti da questo libro si possono trovare al sito: www.johnadams.net
Non importa che
crediate o no al fatto che io sia la reincarnazione di Adams. Il mio è solo uno
dei tanti casi e desidero semplicemente condividerlo per spiegarvi come sono
stato coinvolto nelle ricerche sulla reincarnazione. Quello che importa è
focalizzare l’attenzione sui tanti casi di reincarnazione sui quali sono state
fatte molte ricerche indipendenti, come quelli di Suzanne Ghanem, Daniel Jurdi,
Barbro Karlen, Peter Teekamp, Wayne Peterson e tanti, tanti altri, che offrono
prove obiettive di questa teoria.
Per concludere,
una caratteristica che condivido con John Adams è che la sua più grande
passione era quella di aiutare a portare a compimento un nuovo sistema sociale
mondiale basato sull’eguaglianza e l’autogoverno. Similmente, la mia grande
passione per le ricerche sulla reincarnazione sta nelle trasformazioni sociali
che essa può portare. Quando le persone capiscono che possono essere state
cristiane in una vita e musulmane o ebree in altre, israeliane in una
incarnazione e palestinesi in quella successiva, sunnite oggi e sciite domani e
che esiste il karma a regolare le nostre azioni, allora il mondo intero
cambierà. Conflitti e violenze basati sulle differenze nelle origini delle loro
identità cesseranno quando ci renderemo conto che siamo davvero anime
universali. Se le persone sapranno per certo che dovranno rispondere delle loro
azioni, saranno più attente nel loro comportamento.
La mia speranza è che noi come Società Teosofica, e organizzazioni come IISIS, lavoreremo insieme per fare del mondo un posto migliore. Ringrazio la Società Teosofica e i suoi fondatori per tutto il lavoro che hanno fatto per portare una maggiore conoscenza e comprensione spirituale al mondo. Come affermato all’inizio di questo articolo, io sono stato beneficiato da tali sforzi.
Walter Semkiw è medico che esercita a San Francisco. Ha fatto parte del Consiglio dell’Associazione Internazionale di Ricerche sulla Regressione e terapie (IARRT) ed è fondatore dell’IISIS. E’ autore di numerosi libri che provano la reincarnazione, che sono stati pubblicati a livello internazionale.
Articolo tratto da Insight, organo ufficiale della Sezione Teosofica inglese, autunno 2008.
Traduzione di Patrizia Moschin Calvi.