Tratto dal sito ufficiale di Mario Pincherle, socio e Maestro Onorario dell'Antigua Tau:
Esperto conoscitore di paleotecniche afferma che l'archeologo deve basarsi sulla conoscenza delle tecniche di realizzazione degli oggetti perchè è attraverso il "fare" che si scoprono le funzioni del pensiero.
Nel suo percorso di archeologo si è trovato di fronte a problemi inerenti i poteri della mente che ha affrontato in modo scientifico giungendo così a scoprire gli Archetipi e a capirne l'importanza e le grandi possibilità che da essi scaturiscono per far raggiungere all'uomo l'alto pensiero creativo. Ha elaborato la teoria della tecnodiaspora e la catalogazione dei reperti secondo il T.S.D. (Tecnodiaspora's Sequence Dates). Ha compiuto numerosi viaggi in Egitto, nel Medio Oriente, in Grecia e nelle isole dell'Egeo ed ha fatto importanti scoperte. Nei suoi viaggi in Egitto ha studiato a fondo la Grande Piramide comprendendone la reale funzione ed ha scoperto all'interno di essa lo Zed, la così detta Torre di Osiride. Aiutato da un passo di Erodoto ha risolto il mistero costruttivo della Piramide ed il problema tecnico della messa in opera dello Zed. Non sono mancati riconoscimenti di Archeologi famosi come il Prof. Cintas di Parigi, il Prof. I.E.S. Edwards di Londra, il Prof. Curto del Museo Egizio di Torino, il Prof. Nereo Alfieri di Bologna, il Prof. Lopez Pegna di Firenze, il Prof. Paolino Mingazzini di Roma.
Mario Pincherle è riuscito, attraverso lo studio delle forme-funzioni, a risolvere molti enigmi dell'antichità scoprendo la reale funzione del Labris, la bussola Minoica, lo scopo della tomba del fulmine, la strana caratteristica del Flamen Dialis, la sigla S.P.U.R. etrusca su cui è stata ricalcata la romana S.P.Q.R., la tecnica di costruzione delle opere murarie poligonali, la tecnica di fabbricazione di gioielli in oro granulato...
È diventato lo studioso del Minoico in Italia ed ha raccolto i risultati
delle sue ricerche e dei suoi studi su pubblicazioni edite dalle case Editrici
Pacini di Pisa e Filelfo di Ancona.
Attualmente il suo nome figura tra le
personalità del mondo archeologico internazionale nell'annuario americano "Who's
Who in the world" e nell'enciclopedia internazionale archeologica "Les Grandes
Decouvertes Archeologiques du XX Siecle".
Studioso d'arte ha scoperto tra i beni della Fabriceria di S. Petronio a Bologna una bellissima statua di Michelangelo (il S. Procolo), la prima in grandezza naturale, comunemente attribuita ad uno scultore secondario. Cultore di lingue remote, ha tradotto dall'Aramaico i due misteriosi libri tradizionalmente attribuiti ad Enoch e ad Abramo e dal Copto il Quinto Vangelo di Tommaso Apostolo. Ha tradotto le poesie di Saffo in versione isoritmica ed i tragici greci in modo del tutto originale estrinsecando la sua vena poetica in perfetta sintonia con l'antico pensiero.
In tutta la produzione di Mario Pincherle si rintracciano infiniti legami col suo mondo poetico. "Uno dei piu' dotati ed originali poeti di oggi" è stato definito da Aldo Capasso, noto critico letterario; e Barberi Squarotti, a proposito del libro "I Segni" in cui Mario Pincherle descrive il mondo della sua infanzia, ha detto: "Pongo quest'opera tra i testi narrativi di memoria che davvero contano nella nostra letteratura".
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