Un aspetto del lavoro degli Adepti e dei membri della Società Teosofica

nella realizzazione del piano divino di evoluzione dell’umanità

 Di: C. Jinarajadasa

Nel lavoro di riscoperta storica delle attività della Società Teosofica in Italia, la Redazione della “Rivista Italiana di Teosofia” si è imbattuta in questo straordinario discorso pronunciato da Jinarajadasa, allora Presidente Internazionale della Società Teosofica a Montecatini, nel 1953, in occasione del Congresso della Federazione Teosofica Europea.

La traduzione originale del fratello Boris è stata ritoccata qua e là per renderla più adatta alla fluidità della lingua di oggi.

L’intervento di Jinarajadasa rappresenta non solo una testimonianza per così dire “storica” ma anche uno straordinario ed attualissimo contributo a ben comprendere gli Scopi della Società Teosofica ed il vero significato del Servizio nell’awmbito della ricerca spirituale.

         Tutti noi membri della Società Teosofica apparteniamo ad una organizzazione che non ha eguali sulla Terra. Non siamo una comune associazione di idealisti, perché dietro alla nostra Società sta quel corpo di Uomini Perfetti, i Fratelli Anziani della Razza che noi chiamiamo Grande Fratellanza Bianca.

         Siamo oggi in possesso di grande quantità di materiale storico che ci offre i fatti atti a farci comprendere la base occulta della Società.

         Questo materiale consiste in tre opere. La prima e maggiore è rappresentata da 456 pagine di lettere, si tratta delle “Lettere dei Mahatma ad A.P. Sinnett” e contiene le lettere ricevute da coloro che noi chiamiamo gli Adepti. Questo materiale è depositato presso il British Museum ed è a disposizione del pubblico.

         Due altri lavori contengono le lettere degli Adepti da me collezionate e sono divise in due serie. Gli originali sono in gran parte depositati presso gli archivi della S.T. ad Adyar.

         Che cosa scopriamo leggendo questo cumulo di documenti storici? Primo che Madame Blavatsky, una donna di temperamento psichico straordinario, fu guidata al Tibet per risiedere con due Adepti conosciuti sotto il nome di M. e K.H.

         Colà non soltanto le furono impartiti degli insegnamenti ma fu pure allenata all’uso di certe forze occulte. Alla fine del suo periodo di addestramento, le furono date istruzioni per il suo ritorno in Europa onde iniziare un movimento per combattere la filosofia allora prevalente, materialistica opera del lavoro degli scienziati del tempo.

         Nel 1874 venne diretta agli Stati Uniti senza che le venisse dato alcun dettaglio sul suo lavoro futuro.

         Sperò di iniziare il lavoro con l’unica associazione che aveva la credenza che la vita persisteva oltre la tomba – gli Spiritisti – e con il Colonnello Olcott da lei incontrato si provò a strapparli ai fenomeni medianici per portarli allo studio della scienza della vita e della filosofia.

         Ambedue fallirono lo scopo e fu allora che Madame Blavatsky, che per mezzo delle sue facoltà occulte era sempre in comunicazione con gli Adepti, ricevette istruzioni che trascrisse di sua mano come segue: “Ordini ricevuti dall’India per la fondazione di una società filosofico religiosa – scegliere per essa un nome – scegliere pure Olcott – Luglio 1875”.

         Noterete che l’idea era di fondare una società “filosofico religiosa”. Molte persone che erano profondamente interessate alle sue idee si raccolsero intorno alla Blavatsky ed in sedici decisero di formare una organizzazione cui diedero il nome di Società Teosofica.

         E’ interessante sottolineare che la parola Teosofia era in uso nella lingua inglese per lo meno da due secoli.

         Fu usata in primo luogo dal greco e filosofo neoplatonico Proclus ad indicare l’idea esistente tra la popolazione non greca che la natura dell’uomo e quella della divinità erano frammiste.

         Il primo uso della parola “teosofico” in lingua inglese avvenne nel 1642.

         Naturalmente Teosofia e Teosofico, in coloro che professavano queste idee, avevano il significato che la natura umana non era del tutto diversa dalla natura Divina.

         Il 30 ottobre 1875 il gruppo formulò le regole della Società ed elesse le cariche principali.

         In questa prima comunicazione al pubblico stabilivano che “gli scopi della Società sono di raccogliere e diffondere la conoscenza delle leggi che governano l’universo”. In questo documento troviamo il ben noto sigillo teosofico, esattamente come l’abbiamo oggi. Noterete che non vi è alcuna dichiarazione sull’idea della Fratellanza.

         Successivamente Madame Blavatsky ricevette istruzione di scrivere. Essa impiegò due anni a scrivere l’Iside Svelata.

         Venivano continuamente presentati alla sua visione astrale dei libri da cui copiava degli estratti.

         In questo lavoro nulla è stato detto sulla Fratellanza; il libro tratta in genere di argomenti di psichismo e di fenomeni occulti di varia specie verificatisi in molte parti del mondo così come dell varie e principali idee contenute nelle religioni e misticismi del mondo.

         Le vennero date istruzioni di non far pressione sull’idea della reincarnazione perché avrebbe potuto creare degli ostacoli alla realizzazione dello scopo per il quale il libro era stato scritto e che era quello di attrarre l’attenzione di coloro che in occidente si interessavano alle idee occulte, onde non fossero respinti con i concetti della reincarnazione che fan parte dell’Induismo e del Buddismo.

         Molti che lessero il libro, dalle varie parti del mondo, si misero in comunicazione con il Colonnello Olcott e con Madame Blavatsky e divennero membri della Società.

         Nel 1878 ambedue i fondatori ricevettero l’ordine di partire per l’India. Lungo il viaggio si fermarono a Londra ove fondarono una Loggia Teosofica.

         Arrivarono a Bombay nel febbraio 1879. Nello stesso anno, il 1° ottobre 1879, Madame Blavatsky incominciò le pubblicazioni della rivista The Theosophist.

         Il lavoro da compiere in quel momento era di stimolare gli indiani al riconoscimento della natura altamente spirituale delle proprie scritture, di cui la maggior parte di essi sapeva poco, non conoscendole che di nome.

         Inoltre, poiché tali persone erano state educate nelle Università inglesi, erano profondamente influenzate dal materialismo occidentale e non credevano affatto che l’India avesse alcun genere d’insegnamento superiore degno di attenzione.

         Nell’anno 1880 si iniziò un nuovo periodo, quando il Signor Alfred Percy Sinnett ricevette delle “lettere” dagli Adepti, in maggior parte in risposta a domande da lui stesso formulate.

         Egli aveva incontrato Madame Blavatsky ed il Colonnello Olcott assistendo a parecchi fenomeni occulti dalla stessa compiuti.

         Queste “lettere” non erano scritte a mano ma con un processo occulto chiamato “precipitazione”.

         Quale risultato del grande numero di lettere ricevute, il Signor Sinnett espresse i primi concetti al mondo occidentale di chi sono gli Adepti ed una indicazione circa qualcuno dei loro insegnamenti nella sua opera “Il Mondo Occulto”.

         Questo libro contribuì grandemente a risvegliare l’attenzione dei ricercatori della Verità in parecchi paesi occidentali, che si unirono alla Società Teosofica.

         Ma il Signor Sinnett si interessava solamente alla Scienza e non alla metafisica ed alla religione. Non fu affatto responsivo a certe idee espresse nelle lettere ricevute.

         Queste idee mostravano chiaramente che l’intento degli Adepti non era di dare degli insegnamenti occulti, ma di creare un  movimento che avesse come obiettivo quello della Fratellanza Universale.

         Il Signor Sinnett ignorò completamente questo elemento importante, quantunque il Colonnello Olcott e Madame Blavatsky comprendessero che quello era lo scopo degli Adepti nel fondare la Società.

         Abbiamo quindi quanto segue in una delle “lettere”. L’Adepto K.H. usando il termine “i Capi” per indicare gli Adepti anche più grandi di sé, scrisse: “I Capi desiderano una fratellanza, una reale Fratellanza Universale da iniziare; una istituzione che possa farsi conoscere nel mondo in modo di attrarre l’attenzione delle menti più alte”.

Egli scrisse ancora: “Il termine Fratellanza Universale non è una frase oziosa, la grande massa dell’umanità ha un’altissima rivendicazione su di noi… Essa è la sola base sicura della moralità universale. Se si trattasse di un sogno, almeno sarebbe un nobile sogno per il genere umano: ed è l’aspirazione del vero Adepto”.

Il Signor Sinnett però continuava ad insistere che il solo avvenire della Società dipendeva dalle prove che gli Adepti potevano dare, sotto controllo, di possedere dei poteri occulti.

         Egli importunò con tale ostinazione l’Adepto K.H. che finalmente Egli si rivolse al grande Adepto conosciuto con il nome di Maha Chohan.

         Fu allora che il Maha Chohan dichiarò con fermezza: “Perisca piuttosto la Società Teosofica con entrambi i suoi sfortunati fondatori piuttosto che noi dovessimo permettere ad essa di diventare una accademia di magia, un vestibolo di occultismo”.

         Desidero attrarre particolarmente l’attenzione sulla frase usata “moralità universale”. Come è fatto il mondo di oggidì, noi abbiamo parecchie moralità.

         Ogni religione propone il proprio codice morale e questi spesso differiscono tra di loro. Tanto la religione cristiana quanto quella indù proclamano la monogamia, ma il maomettanesimo permette il matrimonio anche con quattro mogli, sotto certe condizioni.

         Vi è una distinzione molto netta nell’idea delle relazioni morali fra la popolazione bianca europea rispetto alle razze di colorito più scuro.

         Sappiamo che quando gli spagnoli conquistarono gli indiani del Sud America li trattarono brutalmente e vi fu per molto tempo la questione se essi possedessero del tutto un’anima.

         In tutte le razze imperialistiche d’Europa che hanno fondato colonie nei vari Paesi del mondo, la razza bianca dominante non sentiva obblighi morali verso le razze soggette. Anche oggidì questa questione è conosciuta come pregiudizio di razza.

         Vi è quindi una moralità affaristica accettata come premessa che spesso è certamente contraria agli ideali etici proposti dalle religioni.

         Fintantochè vi saranno queste moralità diverse, non vi potrà essere unificazione di tutto il genere umano.

         Lo scopo della Fratellanza degli Adepti è in modo definitivo tale unificazione, benchè tale compimento possa richiedere diversi secoli.

         Era per tale scopo che la S.T. doveva divenire l'alfiere della dottrina della Fratellanza Universale senza distinzione di razza, credo, sesso, casta o colore ed operare lentamente a propagare l'idea della Moralità universale che leghi tutte le nazioni e tutti i popoli.

         Naturalmente la sola proclamazione dell'ideale della Fratellanza Universale non è sufficiente. Vi debbono essere delle basi che la mente possa afferrare sulla ragione per cui la Fratellanza è l'unico credo logico che gli uomini debbono professare.

         I mezzi atti a giustificare la Fratellanza Universale consistono nel proclamare che l'uomo, anche allo stato selvaggio, ha nondimeno entro di sé la Natura Divina. Questa Natura Divina nel selvaggio è poco rivelata, mentre nell'uomo civile lo è molto di più sino a che la completa rivelazione è presente negli Uomini Perfetti che chiamiamo Adepti, la cui natura è colma non soltanto di Sapienza ma anche di tenerezza e di compassione verso tutto ciò che vive.

         Non vi è nessuna religione esistente che non abbia in qualche parte dei suoi antichi insegnamenti l'idea che l'uomo racchiude entro di sé la Natura Divina.

         E' chiaramente enunciato nell'Induismo, nel Buddismo (benchè la parola divino non sia usata) è ben presente l'idea della perfetta Sapienza e Compassione possibile a tutto il genere umano. E vi è anche nel Cristianesimo.

         Quando i Giudei accusano Gesù di bestemmia per essersi proclamato egli stesso Figlio di Dio, li rimanda al detto di un Salmo considerato sacro che così suona: "Jeova il Signore dice: Io dissi, voi siete Dei, e tutti voi siete Figli dell'Altissimo."

         Ben si sa che più tardi, tra coloro che sono conosciuti come Padri della Chiesa, l'idea della "Deificazione" dell'uomo appare ancora più volte. S. Paolo reiterò l'unità tra Dio e gli uomini nei suoi insegnamenti: "Cristo in voi speranza di gloria".

         Nelle "Lettere" inviate al signor Sinnett viene dato un profilo dello schema di evoluzione dell'uomo ricorrendo al concetto di "onda di vita". Quest’ultima passa da un globo all'altro, come questa vita, nel corso di milioni di anni ed è mutata, coll'evolvere, dal minerale alla pianta, dalla pianta all'animale e dall'animale all'uomo.

         Se l'uomo ha dentro di sé la natura divina, questa è come un prigioniero in catene. Così come la libertà ritorna all'uomo con la rimozione delle sue catene, egualmente la natura divina celata nell'uomo è portata alla sua manifestazione attraverso una lunga serie di esperienze in corpi umani.

         Questo significa molte centinaia di rinascite e pertanto la legge della Reincarnazione è l'inevitabile corollario dello sviluppo umano.

         La seconda grande legge - come un uomo semina così raccoglie - la legge del Karma, è parte necessaria della filosofia Teosofica.

         Verità relative alla complessa natura dell'uomo, con i corpi astrale, mentale e causale, furono un nuovo elemento degli insegnamenti.

         Questo mi porta a spiegare come la Fratellanza degli Adepti ebbe sempre di mira il Piano a lungo raggio della Fratellanza Universale e come parte del loro Piano terreno in loro custodia, il dono di molti poteri implicanti il controllo sopra certe forze di natura non ancora scoperte. Un tale dono può essere fatto quando la natura morale dell'uomo è ad un livello superiore all'attuale e che vi sia in essa un indizio di Fratellanza Universale.

         Nella speranza di portare l'umanità a questo livello superiore, il Piano degli Adepti è di inaugurare l'era della pace mondiale.

         Essi si rendono conto che non si può giungere a ciò con un miracolo, ciononostante hanno tentato provando uno schema dopo l'altro.

         Dopo aver portato l'occidente più vicino all'oriente e l'oriente più vicino all'occidente per mezzo delle filosofie, Essi promossero varie interrelazioni con lo sviluppo dei mezzi di comunicazione ed allacciando interessi commerciali, dimodochè l'umanità ha incominciato lentamente a realizzare per conto suo il senso di unità.

         Tentarono nel 1919 di fondare una Alta Corte di Giustizia mondiale all'Aja. Questo schema si dimostrò un fallimento. Più tardi utilizzarono il cattivo Karma accumulato dalle Nazioni, che rese inevitabile la grande guerra; Essi tentarono dopo la prima Grande Guerra mondiale di lavorare attraverso la Lega delle Nazioni.

         Tutti gli uomini di stato implicati nella creazione della Lega furono guidati, invisibilmente, nel loro idealismo. Molti di questi statisti subivano delle limitazioni a causa del loro senso nazionalistico, ed erano mal disposti a compiere i sacrifici necessari a creare un mondo unificato. Inevitabilmente quindi, dopo un certo numero di anni, la Lega delle Nazioni divenne inefficace.

         Poi, ancora una volta, quale risultato dell'aggiustamento del cattivo karma delle nazioni venne la seconda Guerra Mondiale.

         Già mentre la guerra stava concludendosi, le influenze invisibili operarono a mezzo del Presidente Franklin D. Roosevelt ed il Signor Winston Churchill in modo che essi, con altri, lanciarono il piano delle Nazioni Unite.

         Le Nazioni Unite (O.N.U.) sono oggi in funzione attraverso moltissime difficoltà, poichè le sessanta nazioni che le compongono non sono certamente "unite" in tutta l'azione possibile e necessaria.

         Tuttavia questo organismo è la sola speranza per qualche specie di pace durevole nel mondo.

         Le Nazioni Unite come sono attualmente organizzate, benchè possano presentemente stabilire una certa pace mondiale, non creeranno una felicità mondiale, perchè le nazioni stanno pensando all'individuo in termini puramente derivanti dalle sue necessità fisiche.

         Mentre si pensa che la cultura, l'apprezzamento delle arti ecc. siano giovevoli, non vi è ancora consapevolezza che l'uomo è un essere spirituale che ha una Natura Divina entro di sé, che deve essere aiutata in tutti i modi possibili a rivelarsi.

         Vi ho così dato un breve accenno a quanto è stato disposto dagli Adepti per il benessere del genere umano.

         E' un principio stabilito nella Società Teosofica che la Società e le sue logge non dovrebbero prendere alcuna parte ai movimenti politici nel mondo e nel proprio Paese, benchè gli individui siano liberi di farlo.

         Nondimeno il nostro lavoro è stato strettamente alleato ai grandi movimenti della riforma della Lega delle Nazioni ed alle Nazioni Unite a cui mi sono riferito.

         In quale modo un tale legame si è stabilito tra noi e la soluzione dei problemi mondiali? Dal giorno in cui si rese evidente che gli Adepti desideravano che la nota fondamentale della Società fosse la Fratellanza Universale, ogni Gruppo Teosofico è stato direttamente o indirettamente un centro di propaganda di questo ideale.

         Ogni persona che si unisce alla S.T. conosce e sottoscrive il primo scopo: "formare un nucleo della Fratellanza Universale senza distinzioni".

         Tutti i nostri studi che si riferiscono al Piano dell’evoluzione, includendo l'occultismo ed il misticismo, convergono sull'ideale della caratteristica di tutto il genere umano, non tenendo conto di razza, credo, sesso, casta o colore.

         Ogni Gruppo Teosofico dall'inizio, ha funzionato come una stazione radio-trasmittente effondente nel mondo mentale l'idea dell’unità di tutto il genere umano. Dal 1875 al 1918 caricammo l'atmosfera mentale di questo pensiero.

         La modificazione apportata dal nostro lavoro è messa in evidenza dal fatto che nel 1919 il Presidente degli Stati Uniti concepì l'idea della Lega delle Nazioni.

         La nostra Società era già una Lega di Popoli. Perchè l'idea della Lega delle Nazioni fu accettata dalle principali popolazioni del mondo? Perché, in anticipo al sogno di Wilson, vi era stato un manipolo di pionieri che modificarono la mentalità del mondo. Ed è quanto esattamente era stato il disegno della Fratellanza degli Adepti.

         La Lega fu formalmente lanciata nel 1920. Sappiamo che per molte cause essa divenne inefficiente, ad eccezione di una delle sue più importanti divisioni, che continua ancora la sua opera benefica di ricostruzione, attraverso L'Ufficio Internazionale del Lavoro e quello per il Controllo Internazionale delle droghe e della tratta delle bianche.

         Tuttavia la Lega delle Nazioni rinacque sotto l'ispirazione dei Fratelli Maggiori dell'Umanità come Nazioni Unite.

         Ma questo non è tutto. Benchè per numero siamo appena 40.000 membri, tuttavia per l'avvenire del mondo la nostra opera è la più essenziale.

         Le Nazioni Unite continueranno certamente, ma ciò non è altro che una "unione" di 60 nazioni e non di tutta la popolazione umana. Il vero futuro dell'umanità si materializzerà soltanto quando vi sarà l'Unità di tutti i popoli del mondo.

         Ciò non potrà verificarsi con patti o trattati. Un lavoro fondamentale, invisibile, sul piano spirituale deve essere fatto per assicurare e stabilizzare questa Unità.

         E' nostro compito, quali Teosofi, di far ciò e possiamo farlo soltanto sviluppando l'idea che è stata fondamentale dall'inizio.

         Non abbiamo mai dimenticato, anche se possiamo non aver insistito in modo ben netto in proposito, che ogni essere umano è l'incarnazione della Natura Divina e che anche dietro al selvaggio più genuino vi è una divinità misteriosa, della cui natura tutto il genere umano è partecipe. In ogni religione esiste questa idea, in una forma o nell'altra.

         Nell'Induismo la Divinità è "calata in tutte le creature ed è l'anima più intima di tutto". Nel Cristianesimo è "Cristo in voi speranza di gloria". Nel Buddismo è un concetto di Principio-Buddhico in tutta l'esistenza che si manifesta nel corso dei tempi come un Buddha dell'umanità.

         Appare anche nell'Islam, ove normalmente esiste una lacuna invalicabile tra Allah e l'anima dell'uomo. Vi è un settore dell’Islam, conosciuto come una delle articolazioni dei Sufi, con molti milioni di seguaci, dalla Persia all’India, in cui esiste il concetto di una intima relazione fra l’uomo e Dio, non come fra il creatore e l’oggetto creato, ma come il Ben Amato che è Dio e l’amante, che è l’anima dell’uomo emanata da Dio. Questa idea dell’amato e dell’amante va ben oltre al fatto che l’uomo deve inchinarsi alla volontà di Dio. I Sufi presto si resero conto che se l'uomo ama Dio nella maniera più completa possibile è perchè la natura di Dio risiede nell'Uomo stesso.

         Vediamo così che esiste già in parecchie religioni il concetto che tutti gli uomini, a dispetto delle loro divisioni in razze, classi sociali e gradi di alta e bassa mentalità, hanno nondimeno in sé la Natura Divina.

         Se noi nella Società Teosofica coltiveremo questo concetto della Divinità in tutti gli uomini, allora daremo la necessaria "struttura d'acciaio" alle Nazioni Unite, così che quando dovessero sorgere delle crisi, i suoi capi istintivamente realizzerebbero che l'unità del genere umano non può essere infranta da qualsiasi accusa o disputa terrena, perchè tale unità è l'essenziale profonda della umanità, anche se l'umanità è composta di tanti tipi di gente e di civiltà.

         Lungo quali linee dovrebbe svilupparsi il lavoro a venire della Società? E' certamente compito nostro, con la conoscenza che già abbiamo riguardo la natura interna dell'uomo e lo schema generale della evoluzione tentare di costruire, edificare un ponte tra tale conoscenza e tutto ciò che si sta scoprendo nei campi della scienza e dell'etnologia.

         Il lavoro teosofico può accrescersi dappertutto in una presentazione più ampia del concetto della Teosofia ma noi dobbiamo stare in guardia contro un pericolo ed esso è il puro intellettualismo.

         Possiamo passare anni nello studio della Dottrina Segreta ma mentre tale studio può approfondire la nostra interiore realizzazione delle verità fondamentali, sarà sempre soggetto ad una limitazione dovuta al fatto che lo studio in se stesso è insufficiente.

         E' soltanto quando ci rendiamo conto che il nostro sviluppo non potrà mai essere isolato dal destino del genere umano, come un tutto, che ogni verità che ora professiamo intellettualmente, si rivelerà come una realizzazione spirituale più profonda.

         Dobbiamo quindi essere sempre caratterizzati da un senso ognor più crescente di umanitarismo.

         Molto tempo fa il fondatore del Buddhismo, Gautama Buddha, proclamò con insistenza quale fosse la vita ideale che deve essere vissuta da chiunque aspiri a calcare il sentiero di purezza verso la Liberazione.

         Le parole dell'Istruttore che si riferiscono al vero aspirante sono: "Lascia che la sua mente pervada un quarto del mondo con pensieri di pietà, di simpatia e di equanimità e così per il secondo, pel terzo e pel quarto quarto. E così lo intero largo mondo, al di sopra, al di sotto, attorno e dappertutto, continuerà egli a pervadere con cuore pietoso, con cuore di simpatia e con cuore di equanimità, giungendo lontano crescendo oltre ogni misura".

         Un'altra presentazione della stessa verità è nella Voce del Silenzio di H.P.B.: "Tenda la tua anima l'orecchio ad ogni grido di dolore, come il loto apre il suo cuore per bere il sole mattutino. Il sole ardente non asciughi una sola lacrima di dolore, prima che tu stesso non l'abbia tersa dall'occhio del sofferente. Ma ogni rovente lacrima umana cada sul tuo cuore e vi resti; nè terrgerla mai, finchè non sia rimesso il dolore che la produsse. Queste lacrime, o tu dal cuore pieno di compassione, sono i rivi che irrigheranno i campi della carità imperitura".

         Per quanto forte sia l'attrazione verso lo studio della filosofia e per quanto sgradevole sia l'interessarsi agli affari umani, nondimeno il genere umano nel suo insieme non potrà mai essere separato da noi.

         Fu messo in rilievo dal grande Adepto M. che fu questo senso di separatività che ebbe per risultato la decadenza dell'India.

         Fintantochè l'influenza del Buddismo occupò le menti migliori del Paese vi fu vigore spirituale in tutti i rami di attività ma non appena l'intero concetto di liberazione individuale, che esigeva che ogni persona si concentrasse nel proprio sviluppo spirituale, ebbe vigore, apportò la decadenza in generale nella vita dell'India.

         Abbiamo ancor oggi cinque milioni di sannyasin o santi uomini in tonaca zafferano. Ma tutti sono egocentrici e mentre procedono meditando sulla natura di Brahma, sono incuranti della miseria e della degradazione che esiste tra la massa che li circonda e che potrebbe essere diminuita se questi santi rivolgessero la loro natura all'esterno con simpatia ed aiuto verso tutti coloro che soffrono.

         Similmente lo sviluppo della Società Teosofica non dipende tanto da qualche idea che possa essere aggiunta alla nostra filosofia ma da nuove forme d'identificazione del destino dell'individuo con il destino del genere umano. Lasciatemi ancora citare la frase significativa dell'Adepto K.M.: "Orfana Umanità".

         E' dovere di ciascuno di noi individualmente e nei gruppi non dimenticare mai questa "Orfana Umanità".

         Quando, nello studiare, irradiamo noi stessi simpaticamente e tentiamo di sviluppare la nostra immaginazione alla scoperta dei mezzi di aiuto per i nostri "vicini", non vi può essere inevitabilmente che un accrescimento di forza in tutti i gruppi e maggior numero di gruppi si formeranno.

         Non è soltanto con la propaganda intellettuale che aumenteremo il numero dei membri; è soltanto nella misura in cui ciascuno di noi diventerà un vero teosofo, che vive una vita colma di tenerezza e di aspirazione che egli diventa una strumento delle forze invisibili che stanno tentando di edificare un mondo di ordine, di pace duratura e di felicità.

         Ogni teosofo che dedica se stesso a questo ideale  di servizio dei suoi simili, anche se le sue capacità possono essere limitate, diventa uno strumento o un agente del grande Piano della Fratellanza degli Adepti.       E'in vista di questo obiettivo, cioè della formazione di migliaia di teosofi trasformati in canali per queste grandi forze, che la Fratellanza degli Adepti creò la Società Teosofica e che sta dietro ad essa quale Custode.

         Tutta la Sapienza che cerchiamo ci perverrà inevitabilmente, non come risultato della ricerca della Sapienza ma soltanto come risultato della ricerca di aiutare i nostri simili.

         E' questa la sola via, il solo mezzo con il quale possiamo aiutare la filosofia teosofica a diventare una forza dinamica nel mondo ed il lavoro di questa salvezza è stato affidato alle nostre mani, nelle mani di noi che siamo oggi membri della Società Teosofica.

         Dobbiamo pertanto vivere e lavorare in modo tale che possiamo trasmettere l'aspirazione della nostra vita alla prossima generazione di teosofi.

         E' di queste realizzazioni che qualcuno di noi vecchi teosofi ha tentato di dare esempio con la propria vita. E' attraverso o a mezzo di tale servizio al genere umano che portiamo Dio più prossimo all'uomo e l'uomo più prossimo a Dio.

         Benchè non potremo mai, per quanto si riferisce al numero, divenire centinaia di migliaia, possiamo divenire tanto efficaci nel mondo come se fossimo centinaia di milioni, se soltanto ci rendiamo conto che essere teosofi significa impegnare noi stessi anima e cuore, a promuovere il benessere del genere umano.

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